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Malattie sessualmente trasmissibili


Quando si parla di malattie sessualmente trasmissibili, si pensa immediatamente alla sindrome da immunodeficienza acquisita, meglio nota con l’acronimo AIDS. In realtà le MST sono molte. L’articolo spiega quali sono le più diffuse, come affrontarle e come prevenirle.

Cosa sono le malattie sessualmente trasmissibili?

Il termine malattie sessualmente trasmissibili, il cui acronimo è MST, rappresenta un insieme di patologie che costituisce un problema estremamente serio per la salute pubblica. In Italia come nel resto del mondo, tanto nei Paesi industrializzati quanto nei Paesi in via di sviluppo.

Per definizione, le malattie sessualmente trasmissibili si contraggono per contatto diretto, durante l’attività sessuale, inclusi i rapporti orali e di tipo anale.

La fascia di popolazione più interessata da questo insieme di patologie è costituita dagli adolescenti. Nello specifico, la fascia di età più esposta è quella compresa tra i 15 anni e i 24 anni, anche se è bene ricordare che gli adulti non ne sono esclusi.
È fondamentale operare una immediata differenza tra le malattie sessualmente trasmesse, che si dividono in:

  • MST curabili o trattabili come sifilide, clamidia, gonorrea e tricomoniasi
  • MST trattabili ma non guaribili quali HPV e HIV.

Diffusione delle MST

Secondo uno degli ultimi rapporti dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, fino al 2016, in una fascia di età compresa tra i 15 anni e i 49 anni relativa sia a uomini che a donne si sono verificati:

  • 156 milioni di casi di tricomoniasi
  • 127 milioni di casi di clamidia
  • 87 milioni di casi di gonorrea
  • 6,3 milioni di casi di sifilide.

Questi numeri descrivono un panorama epidemiologico di estrema importanza, perché tra le conseguenze e le complicazioni di queste patologie possono esserci morti neonatali, che nel 2016 hanno raggiunto la soglia di 200.000 unità.

Il dato più severo riguarda la percentuale di infezioni su base annua. Dal 2012 infatti non si è verificata nessuna diminuzione sostanziale del tasso di infezione su scala globale, ed è stato calcolato che circa il 4% della popolazione mondiale contrae almeno una MST, e in alcune circostanze si verificano infezioni multiple.

Per quanto riguarda l’epidemiologia dell’HIV, i dati sono i seguenti. La stima, nel 2020, di persone che vivono con l’HIV è di 37,7 milioni, con nuove diagnosi pari a 1,5 milioni. Il dato che porta speranza risiede nella costante diminuzione di infezioni: nel 1997 si registrarono 3 milioni di nuove infezioni diagnosticate, nel 2020 le cifre si sono assestate a 1,5 milioni.

L’UNAIDS, il programma ONU per combattere l’HIV/AIDS, produce statistiche aggiornate sui dati di diffusione dell’AIDS e dell’accesso alle terapie.

Come si contraggono le malattie sessualmente trasmissibili?

In estrema sintesi, le MST si contraggono attraverso i rapporti sessuali non protetti di qualsiasi tipo: vaginale, orale e anale. Un secondo fattore di estremo rischio è dato dal contatto diretto con liquidi organici di una persona infetta: saliva, sangue, sperma e secrezioni vaginali.

La sfera sessuale non rappresenta l’unico canale di trasmissione delle MST, poiché è possibile contrarle, per via ematica, attraverso contatto con ferite, trasfusioni, uno scambio di siringhe, tatuaggi e piercing. Un terzo vettore di trasmissione è rappresentato dai trapianti di organo o di tessuti di altre persone infette. La diffusione attraverso sex toys contaminati non è da escludere.

In ultima istanza, le MST possono essere trasmesse da madre a figlio nel contesto della gestazione, durante il parto oppure l’allattamento.

Accanto a queste principali forme di trasmissione esistono tuttavia alcuni fattori di rischio che incidono negativamente sul controllo della diffusione delle MST:

  • il praticare sesso non protetto con più partner
  • il fatto che la sessualità sia ancora un argomento delicato e complesso da trattare, nel rapporto medico paziente
  • una certa predisposizione al reinfettarsi, qualora i partner sessuali non siano trattati nello stesso arco di tempo
  • la potenziale farmacoresistenza dei microrganismi nei casi in cui il ciclo di trattamenti è incompleto
  • i viaggi internazionali, che facilitano la diffusione delle MST in un contesto mondiale.

Quali sono le MST? Le principali malattie sessualmente trasmissibili

Si contano trenta malattie a trasmissione sessuale, incluse patologie che sono trasmesse per vie non direttamente sessuali ma attraverso una via parenterale, come è stato indicato, o per via orofecale.

L’elenco che segue tiene conto delle principali infezioni sessualmente trasmissibili:

  • AIDS, la sindrome da immunodeficienza acquisita. È causata dal virus HIV, che aggredisce il sistema immunitario e rende l’organismo fragile rispetto a infezioni e ad alcune forme tumorali. Un soggetto che ha contratto l’AIDS vede una progressiva perdita di efficacia da parte del sistema immunitario
  • sifilide, causata dal batterio Treponema Pallidum. Determina noduli ulcerati chiamati sifilomi che possono comparire sul pene, sulla vulva o sulla vagina, nella zona ano-rettale e all’interno del cavo orale
  • clamidia, molto frequente nei soggetti maschili e femminili intorno ai 20 anni. La sua origine è da ricercarsi nel batterio Chlamydia Trachomatis. Si manifesta con dolori durante i rapporti orali e la minzione, arrossamento dei genitali, linfonodi ingrossati nella zona inguinale
  • gonorrea, chiamata anche blenorragia, i cui sintomi sono secrezioni di colore verde o giallo dal pene e perdite vaginali, nella donna. Provoca dolori contestuali alla minzione. Origina dal batterio gonococco Neisser o Neisseria gonorrhoeae
  • papilloma Virus (HPV), che nella maggior parte dei casi non presenta sintomi evidenti, e per questo ha una capacità di diffusione piuttosto spiccata
  • candida, la cui causa è un fungo della famiglia dei saccaromiceti. Interessa la popolazione soprattutto femminile (ma anche maschile) e si manifesta con arrossamento dei genitali esterni, bruciori, secrezione densa e biancastra
  • condilomi, escrescenze cutanee o della mucosa genitale, causate dall'HPV.

Come si fa a capire sei si hanno malattie sessuali?

I sintomi delle infezioni sessualmente trasmissibili variano a seconda della patologia specifica che è stata contratta. Un tratto comune è dato dalla mancanza di sintomi nella fase iniziale. I primi sintomi possono invece manifestarsi durante il cosiddetto periodo di incubazione.

Ci sono dunque dei segni che richiedono attenzione da parte del soggetto:

  • secrezioni dal pene
  • perdite vaginali (chiamate leucorrea) a volte anche ematiche
  • piaghe che possono comparire nella zona rettale, genitale e orale
  • dolori alla zona pelvica
  • febbre persistente e, a volte, diarrea
  • rash cutanei che si manifestano sulle mani, sui piedi oppure sul tronco.

Nel dettaglio l’AIDS presenta tre fasi, con rispettivi sintomi. Nella prima fase, che dura entro le 4 settimane dall’infezione da HIV, l’80% dei soggetti presenta eruzioni cutanee, linfoadenopatie, dolori articolari e muscolari, mal di testa e febbre.

La seconda fase è asintomatica e può durare fino a 10 anni. La terza fase dell’infezione vede il sistema immunitario compromesso e include perdita di peso, diarrea cronica, problematiche per la bocca e la pelle, infezioni ricorrenti, malattie dalla gravità importante, oltre che una nutrita quantità di infezioni opportunistiche.

Cause delle principali malattie sessualmente trasmissibili

A seconda della malattia infettiva trasmessa per via sessuale, è possibile indicare una specifica causa. Fermo restando che, una volta ottenuta una diagnosi certa, è necessario approfondire con un medico specialista il corretto approccio terapeutico.

Le MST possono essere causate da:

  • virus, nei casi di HPV, herpes genitale, epatite B o C, HIV
  • batteri, per quanto riguarda la sifilide, la gonorrea e la clamidia
  • parassiti, come le piattole, per quando riguarda la invece la scabbia
  • protozoi, per la tricomoniasi.

Diagnosi delle MST

La diagnosi può essere effettuata attraverso quattro tipi di test o, più in generale, quattro modalità di ricognizione da parte del medico professionista:

Bisogna certamente sottolineare come ogni MST richiede, in base al test da svolgere, un’indagine specifica. Nel test per la clamidia e per la gonorrea, ad esempio, attraverso il campione di urina si rileva il DNA del batterio. Nel caso della epatite B e C l’indagine sul campione ematico prevede il rilevamento degli anticorpi sviluppati dal sistema immunitario.

Quali sono le cure più adottate?

In seguito alla diagnosi il paziente, o la paziente, avrà modo di seguire un percorso terapeutico basato sul tipo di infezione avuta per contatto sessuale e, si è visto, non solo:

  • gli antibiotici in somministrazione locale, oppure sistemica, sono adottati nei casi di MST dovute a protozoi e batteri
  • si preferiscono terapie virali nei casi di herpes simplex
  • viene adottato un trattamento chirurgico locale quando ad essere trattato è l’HPV
  • l’HIV viene trattata con farmaci antiretrovirali, che negli ultimi anni garantiscono durata e qualità di vita.

Quali forme di prevenzione esistono?

Anche nella prevenzione sono necessari alcuni distinguo, sempre tenendo conto della specifica MST. Le infezioni virali sessualmente trasmesse, come HPV, epatite A ed epatite B, possono essere prevenute attraverso la somministrazione di vaccini.

Una pratica sana per la salute sessuale consiste nell’uso del preservativo, che rappresenta la principale difesa, per l’organismo, rispetto alle 30 malattie sessualmente trasmesse delle quali è possibile infettarsi.

Quando si hanno diversi partner all’anno, è opportuno sottoporsi ad uno screening. E quando si è stati esposti a rischio, buona norma sarebbe adottare una eventuale profilassi post-esposizione. Il Centro Medico Santagostino prevede, tra i suoi servizi, proprio un pacchetto di esami per le malattie sessualmente trasmissibili.