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Le coliche renali

A cura di
Fabio
Leva

Le coliche renali sono fitte improvvise e acute che vengono spesso precedute da malessere generale, nausea e vomito. Vediamo quali sono le cause e che rimedi adottare.

Cosa sono le coliche renali?

Le coliche renali consistono in fortissime fitte di dolore a livello della parte bassa dell’addome e della schiena. Sono provocate da un corpo estraneo, in genere un calcolo, che ostruisce l’uretere, il canale tubulare che trasporta l'urina dal rene alla vescica. In caso di ostruzione, la pressione a monte aumenta, il rene si dilata, dando esito a intenso dolore. 

I calcoli renali, a loro volta, sono piccole pietre che si formano nelle vie urinarie a causa dell'aggregazione di sali minerali presenti nell'urina. Ne esistono di diversi tipi a seconda della loro formazione:

  • Ossalato di calcio e fosfato di calcio
  • Acido urico
  • Calcoli infettivi e cistinici misti.

Nelle urine, in condizioni normali, sono presenti delle sostanze che impediscono l'aggregazione di sali ma a volte si formano queste “pietre dure” che variano anche nelle dimensioni. Si possono presentare sotto forma di “sabbietta”, oppure avere dimensioni maggiori, arrivando a qualche centimetro.

Cosa può provocare una colica renale?

Le cause delle coliche renali, come accennato nel paragrafo precedente, sono generalmente i calcoli. Più precisamente, le coliche sono dovute allo spostamento dei calcoli renali attraverso l’uretere: infatti, finché le formazioni rimangono nei reni non provocano alcun sintomo.

Le formazioni più grandi, spostandosi, possono ostacolare il passaggio dell'urina; quelle di dimensione minore invece, forzano le pareti dei condotti più piccoli, e possono essere espulsi durante la minzione.

Dove fa male una colica renale?

Le coliche renali si manifestano provocando un dolore al fianco che si irradia alla schiena e arriva fino all'inguine, raggiungendo in alcuni casi il testicolo nell’uomo e la zona vaginale nella donna. Le fitte possono essere anticipate talvolta da:

Altri sintomi associati alle coliche renali comprendono l’urgente bisogno di urinare e il dolore durante la minzione. In alcuni casi inoltre si può notare la presenza di sangue nelle urine, dovuta al transito del calcolo nel tratto urinario.

Quanto dura il dolore di una colica renale?

Il dolore di una colica renale ha solitamente una durata di alcune ore, raggiungendo il picco dopo 1 o 2 ore dall’insorgenza. Può prolungarsi anche per giorni, alternando momenti di algia acuta a brevi periodi asintomatici.

In genere, la sofferenza cessa immediatamente quando il calcolo viene espulso attraverso la minzione. In alcuni casi, è possibile avvertirne il passaggio attraverso l’uretra, soprattutto quando i calcoli sono abbastanza grandi.

Come capire se si ha una colica renale? Diagnosi

La colica renale provoca un dolore intenso e caratteristico, a volte insopportabile, che rende molto spesso indispensabile recarsi al pronto soccorso per la sedazione della sintomatologia dolorosa. 

Una diagnosi corretta, utile a differenziare la colica da altre patologie che danno sintomi simili, è di fondamentale importanza e si avvale principalmente della diagnostica per immagini. Dopo un’anamnesi completa, che permette di raccogliere le informazioni riguardo ai sintomi, e l’esame obiettivo, in genere, il paziente è sottoposto ad alcuni esami strumentali per identificare la causa alla base del disturbo, come:

  • Ecografia del rene, per individuare la presenza di calcoli e valutare la sofferenza epatica
  • TAC, che consente di individuare con precisione dimensioni e posizione del calcolo, o eventuali altre cause del dolore.

Possono essere richiesti altri esami di approfondimento, come l’analisi delle urine e l’emocromo che permettono di evidenziare eventuali tracce di sangue non visibili a occhio nudo, e livelli di creatinina e azotemia compatibili con la presenza di calcoli.

Coliche renali: cosa fare? Rimedi e cure

La cura per le coliche renali può variare a seconda della tipologia e della grandezza dei calcoli renali che le hanno scatenate. Un buon rimedio temporaneo è quello di applicare una borsa dell'acqua calda sul fianco in modo da alleviare il dolore. Quando però si prova un dolore eccessivo, da togliere il fiato, è necessario andare in pronto soccorso. Questo anche nel caso in cui si manifesti febbre, che potrebbe portare a complicanze settiche. Normalmente, in caso di colica renale, vengono somministrati:

Quando all’origine della colica, c’è un calcolo di piccole dimensioni o la cosiddetta “sabbietta”, può essere utile bere molta acqua per riuscire a espellerlo nel giro di qualche giorno. Nel caso in cui questo rimedio non sortisca effetti, si ricorre al bombardamento del calcolo con le onde d'urto, una tecnica utilizzata nel 70% dei casi.

Per i calcoli urinari di grosse dimensioni si procede invece con l'ureteroscopia. Si utilizza una sonda per arrivare dall'uretere al rene e si posiziona uno stent (un tubicino che permette il deflusso dell'urina) e/o si frantumano i calcoli con il laser.

Le coliche in gravidanza

Le coliche in gravidanza si differenziano da quelle che sopraggiungono in altri momenti o condizioni. La gestazione è infatti un periodo in cui il corpo subisce cambiamenti tali da provocare fitte e dolori addominali.

Le coliche possono avere cause scatenanti differenti, ed è per questo che è sempre utile che ogni donna si confronti con il proprio ginecologo. Tra le cause di coliche che non devono destare preoccupazione durante la gravidanza, figurano:

  • L’impianto dell’embrione: il dolore ha una durata di un paio di giorni ed è simile a quello che si ha durante le mestruazioni. Interessano la parte inferiore
  • dell’addome e si possono ripresentare durante la gravidanza a causa della pressione esercitata sull’utero
  • Stitichezza e gas intestinale
  • Dolori ai legamenti e ai muscoli
  • Contrazioni di Braxton Hicks
  • Rapporti sessuali.

Le coliche nel neonato

Le coliche nel neonato sono un sintomo che si presenta durante la prima infanzia, ed è caratterizzato da crisi di pianto, irritabilità e dolori addominali o intestinali.

È possibile che questo disturbo inizi sia dopo le dimissioni ospedaliere della mamma e del neonato sia successivamente fino a proseguire anche per 3-4 mesi.

Questi dolori possono portare a periodi prolungati di pianto, dove il neonato andrà a ingoiare aria, che a sua volta provocherà gonfiore addominale e flatulenza. Tra gli aspetti a cui devono sicuramente prestare attenzione i genitori, ci sono:

  • La variazione della consistenza delle feci
  • Il vomito
  • La temperatura anomala
  • L’eccessiva sonnolenza accompagnata da un mancato interesse del neonato
  • La difficoltà respiratoria
  • Uno scarso aumento di peso

Per i bambini che non presentano particolari segni allarmanti, non sono consigliati esami specifici e anche l’irritabilità sarà destinata a scomparire con il tempo. I genitori possono utilizzare alcune misure rilassanti per il neonato che però risulteranno solo rimedi temporanei.

È quindi più utile incoraggiare il sonno autonomo del neonato e prestare attenzione agli alimenti della dieta materna per capire se sia necessaria eventualmente la sostituzione del latte materno con un latte artificiale.

Prevenzione

La prevenzione delle coliche renali passa dalla presa in carico dei fattori di rischio. Ecco alcuni suggerimenti:

  • Mantenere uno stile di vita sano e attivo
  • Bere 2 litri circa di acqua al giorno per evitare la formazione di calcoli e favorire la pulizia dei reni, prediligendo acque poco mineralizzate, con una bassa
  • percentuale di sodio e calcio
  • Ridurre gli alimenti che contengono alte concentrazioni di ossalato come cioccolato, coca cola, tè, spinaci e asparagi (nel caso di calcoli a base di ossalati e fosfati) 
  • Limitare il consumo di salumi, snack e conserve
  • Variare molto la dieta: le carenze vitaminiche potrebbero favorire la formazione di calcoli
  • Evitare le proteine animali, in particolare quelle contenute nella carne rossa (se i calcoli sono di origine urica), uova e pesce
  • Prediligere gli agrumi dal momento che l’acido citrico è molto utile in caso di calcoli
  • Per chi fa attività fisica, è consigliabile fare attenzione al consumo incontrollato di integratori e mantenere una buona idratazione.