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La vaginite: le cause e i consigli per prevenirla

A cura di
Susana
Garcia Rey

Le infezioni vaginali sono il motivo più frequente di visita ginecologica: ecco cosa sono, come si prevengono e come si curano

Cos’è la vaginite?

Le infezioni vaginali o vaginiti sono il motivo più frequente di consultazione ginecologica nelle donne adulte. Secondo le statistiche, infatti, riguardano ciascuna donna almeno una volta nella vita.

Le infezioni vaginali sono infiammazioni della vagina, estese ai tessuti della stessa e al collo dell'utero, causate da uno o più agenti infettivi, ovvero microrganismi patogeni di diverso genere e specie. In condizioni normali, la vagina ospita già al suo interno microrganismi innocui o solo potenzialmente patogeni, ma normalmente non attivi. I germi che colonizzano la mucosa vaginale e costituiscono la flora batterica vaginale normale sono:

  • Lactobacillus acidophilus, comunemente detto lattobacillo, batterio molto importante nel regolare il grado di acidità vaginale
  • Difteroidi, anch'essi batteri
  • Staphylococcus epidermidis
  • Streptococchi di varie specie
  • Escherichia coli (tipico batterio a provenienza intestinale)
  • Vari batteri anaerobi

La Candida albicans, invece, è un fungo (o meglio un lievito), presente nella vagina del 25% delle donne, che non riporta sintomi associati ad esso.

Quali sono le cause e i sintomi della vaginite?

La salute vaginale dipende dall'equilibrio fisiologico tra tutti i microrganismi presenti. L'ambiente piuttosto acido, con pH 4, è il risultato di questo buon equilibrio e previene la crescita eccessiva e il diffondersi di agenti patogeni.

L'equilibrio dell'ambiente vaginale può essere alterato, ad esempio, quando i germi patogeni sono presenti in quantità elevate, e quando intervengono malattie come il diabete e altre condizioni debilitanti, dopo una terapia con antibiotici o farmaci immunosoppressori. Questo fenomeno può quindi aumentare il rischio di far insorgere un'infezione sostenuta da uno o più agenti. Le forme di infezione più ricorrenti, quasi il 90% delle vaginiti, sono la vaginosi batterica e la vaginite micotica. La vaginite da Trichomonas vaginalis rappresenta, da sola, circa il 10% di tutte le infezioni.

I sintomi fondamentali di una vaginite possono essere:

  • prurito
  • perdite vaginali
  • bruciore
  • dispareunia (dolore nei rapporti sessuali)

In caso vengano percepiti questi sintomi, il primo passo diagnostico è la visita ginecologica con osservazione delle mucose della vagina e del collo dell'utero mediante lo speculum. A seguito della visita viene generalmente consigliato un tampone vaginale per identificare con certezza i germi responsabili dell'infezione.

Vaginali batterica

Rappresenta circa il 60% di tutte le infezioni vulvovaginali. Il termine "vaginosi" non indica una vera e propria infezione, bensì una modificazione o squilibrio dell'ecosistema vaginale con sostituzione della normale flora lattobacillare da parte di una flora patogena.

Normalmente la vagina contiene diversi batteri tra cui il Lactobacillus di Doderlein, che mantiene localmente l'acidità necessaria per evitare la moltiplicazione di organismi indesiderati. Nel caso della vaginosi batterica, i lactobacilli diminuiscono, e i batteri nocivi proliferano in modo anomalo con una concentrazione batterica che aumenta di circa 100 volte. Uno dei batteri più frequentemente responsabili delle vaginosi batteriche è la Gardnerella vaginalis.

Può essere riconoscibile anche da determinati sintomi, che in questo caso sono rappresentati da moderate perdite vaginali bianco-grigie di odore sgradevole (di pesce o muffa), presenza di bolle d'aria nelle secrezioni, pH vaginale maggiore di 4.7 e talvolta prurito.

Quasi la metà delle donne che soffrono di vaginosi batterica, tuttavia, non percepisce alcun sintomo, e l'infezione viene scoperta per caso durante un esame di routine. Contrariamente ad altri tipi di vaginite, infatti, la vaginosi non comporta abitualmente disturbi o irritazioni vaginali. La terapia è antibiotica per via orale o vaginale.

Che cos’è la candidosi e la vulvovaginite micotica?

Tre donne su quattro soffrono di candidosi, o vulvovaginite micotica, almeno una volta nella vita, e la metà di loro ha una o più recidive. La vaginite da funghi è causata, nella maggior parte dei casi, da un fungo chiamato Candida albicans, presente nel cavo orale, nel tratto gastrointestinale e nella vagina. Generalmente viene trattata con farmaci antimicotici orali o vaginali.

La candidosi vaginale è un'infezione di origine endogena più che un'infezione esogena da contatto e si manifesta con sintomi tipici come:

  • intenso prurito vulvare
  • bruciore (particolarmente frequente durante la minzione)
  • piccole perdite vaginali bianche, inodori e dense (simili a ricotta), a volte liquide e schiumose
  • assenza di bolle d'aria nelle secrezioni vaginali
  • presenza di eritema, edema e occasionalmente vesciche sulla vagina

I fattori di rischio per lo sviluppo di una vaginite micotica sono:

  • gravidanza
  • alterazioni ormonali
  • contraccettivi orali
  • steroidi
  • antibiotici
  • alcune malattie, come il diabete
  • impiego esagerato delle lavande vaginali e dei deodoranti intimi
  • uso di biancheria intima sintetica o troppo stretta

Vaginite da Trichomonas

È una malattia sessualmente trasmessa che rappresenta circa il 10% di tutte le vaginiti. Il Trichomonas vaginalis può essere presente sulle salviette o sui costumi da bagno umidi, sulle tavolette del water o sulle salviette igieniche, sebbene la trasmissione per queste vie non sessuali sia estremamente rara. 

I sintomi comprendono: 

  • profusa perdita giallo-verdastra di odore sgradevole (di pesce)
  • presenza di bolle d'aria nelle secrezioni
  • arrossamento della vulva e irritazione della mucosa vaginale
  • prurito vaginale
  • bruciore particolarmente insistente durante la minzione

Richiede uno specifico trattamento antibatterico su prescrizione medica. Il trattamento consiste in genere nell'assunzione di antibiotici orali.

È necessario curare anche i partner?

Mentre l’infezione da Trichomonas si trasmette per via sessuale e comporta quindi la necessità di trattare anche il partner, non è così evidente che la vaginosi batterica o la vaginite micotica si trasmettano allo stesso modo. Ecco perché in genere non si cura anche il partner in questo tipo di infezioni. Tuttavia, se si verificano vaginiti a ripetizione o se il vostro partner manifesta dei sintomi, farete bene a parlarne al vostro medico che stabilirà se è o meno indispensabile trattare anche il partner.

Come si può prevenire la vaginite?

L'uso del preservativo è il metodo più efficace per evitare l’infezione da Trichomonas. Al contrario, gli spermicidi non hanno invece alcun effetto in questo senso e pertanto non devono essere utilizzati come mezzo di prevenzione.

Nel caso delle vaginosi batteriche e delle vaginiti micotiche, che tendono a ripresentarsi regolarmente, alcune semplici precauzioni possono aiutare a ridurre i rischi:

  • indossare solo biancheria di puro cotone e cambiarla almeno una volta al giorno
  • evitare i collants e i pantaloni troppo aderenti perché creano una zona umida propizia alla proliferazione dei funghi; preferire le gonne, soprattutto in estate
  • in bagno, usare la carta igienica dal davanti verso il dietro, per prevenire il trasporto dei batteri dal retto alla vagina
  • non indossare troppo a lungo un costume da bagno umido o bagnato, cambiatevi il più presto possibile e non indossate di nuovo lo stesso costume prima che sia completamente asciutto
  • evitare ogni contatto tra la mucosa vaginale e deodoranti o profumi, attenzione in particolare alle salviette igieniche, la carta igienica, i saponi e i prodotti per il bagno come i detergenti intimi
  • usare il preservativo con ogni nuovo partner, e se presentate sintomi di infezione, evitate i rapporti sessuali con penetrazione