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Fibrosi cistica


La fibrosi cistica è una patologia congenita che interessa più organi. Non esiste una cura, ma la terapia aiuta a migliorare la qualità della vita.

Che cos’è la fibrosi cistica?

La fibrosi cistica è una malattia congenita (presente fin dalla nascita), geneticamente determinata e che interessa più organi. Si tratta di una malattia autosomica recessiva che colpisce circa 1 persona su 2.500 nella popolazione caucasica. È una patologia grave, con effetti dannosi soprattutto sull’apparato respiratorio, ma interessa anche l'apparato digerente, l'apparato endocrino e quello uro-genitale.

I pazienti affetti da fibrosi cistica presentano le vie respiratorie intasate da un muco denso e viscoso, difficile da espellere, che rende via via sempre più difficile la respirazione. Le secrezioni polmonari, se non rimosse, possono ostruire le vie aeree, provocando anche la morte.

Inoltre, il muco che si concentra nei polmoni e nelle vie respiratorie costituisce un ambiente fertile per i batteri, con il conseguente rischio di contrarre infezioni polmonari, in particolare la polmonite.

Quali sono le cause della fibrosi cistica?

La fibrosi cistica è dovuta alla mutazione del gene CFTR. Questo codifica per una proteina espressa sulla membrana plasmatica delle cellule di mucose e ghiandole. La sua funzione fisiologica è quella di regolare la secrezione di acqua ed elettroliti in modo piuttosto complesso e in associazione ad altre proteine simili.

Il gene CFTR può essere completamente assente o di efficacia funzionale più o meno ridotta. Più la sua funzione è compromessa, più importanti saranno le manifestazioni cliniche della fibrosi cistica, con gradi di severità della patologia a cui corrispondono diverse terapie e prognosi per il paziente.

Quali sono i sintomi della fibrosi cistica?

I sintomi della fibrosi cistica variano a seconda dell'età in cui insorge la patologie, dei disturbi ad essa correlati e della disfunzione del gene CFTR. Due terzi dei casi di fibrosi cistica si manifestano entro il primo anno di vita. Una minoranza dei casi si manifesta in età adulta, cosa che rende la diagnosi particolarmente difficile. 

In generale, i segni e sintomi della fibrosi cistica si presentano a carico del:

  • Sistema respiratorio: tosse con secrezioni dense e spesso purulente, polmoniti e sinusiti ricorrenti, sangue dal naso e dalla bocca
  • Apparato digerente: ittero, ostruzioni intestinali nel neonato o nel lattante, diarrea con feci maleodoranti e untuose, provocata dal malassorbimento intestinale, 
  • Apparato uro-genitale: sviluppo sessuale secondario ritardato, infertilità dei maschi perché nascono senza i dotti deferenti, assenza delle mestruazioni per via della malnutrizione o delle ricorrenti infezioni respiratorie.

Quando sospettare la fibrosi cistica nel neonato?

Il sospetto clinico di fibrosi cistica si ha quando il neonato non riesce a respirare a causa del muco che ostruisce le vie aeree e il pancreas non produce gli enzimi necessari alla digestione degli alimenti. 

Se in famiglia si sono verificati altri casi di fibrosi cistica o segni e sintomi di essa, è consigliabile eseguire dei test genetici e il test del sudore.

Lo scopo è quello di documentare la compromissione della funzione della proteina CFTR nelle ghiandole sudoripare, e la presenza di una delle 1.600 differenti mutazioni che oggi conosciamo e che sono coinvolte nell'insorgenza della fibrosi cistica.

Sono disponibili ulteriori esami per la diagnosi prenatale e per il neonato. Inoltre, occorre eseguire accertamenti per misurare il grado di compromissione dei vari organi interessati dalla fibrosi cistica per monitorarne l'interessamento nel tempo.

Quando sospettare la fibrosi cistica negli adulti?

Quando la fibrosi cistica insorge in età adulta, la sua presenza è segnalata soprattutto da un’insufficienza pancreatica. Questa si manifesta con:

  • Cattiva digestione
  • Malassorbimento
  • Feci grasse, abbondanti e disfatte
  • Peso corporeo basso nonostante un’alimentazione adeguata. 

Negli adulti, potrebbe essere presente la cosiddetta forma atipica, caratterizzata da mutazioni lievi del gene CFTR. Di conseguenza, i sintomi respiratori sono scarsi e la funzionalità epatica è normale fino a una certa età. I sintomi intestinali, in questo caso, possono comparire solo quando il pancreas ha smesso di secernere normalmente gli enzimi, ed è stato interessato da tessuto fibroso. Questo è un meccanismo tipico della malattia e progressivo.

L’insorgenza della malattia in età adulta è indice di minore gravità, e di un’alterazione della sintesi della proteina CFTR meno importante. Di conseguenza, i sintomi sono più modesti e tardivi, e l’aspettativa di vita è in genere migliore.

Cosa significa essere portatori sani di fibrosi cistica?

I portatori sani di fibrosi cistica presentano comunque una mutazione del gene CFTR, ma questa interessa appunto un solo gene. La mutazione di un solo gene è compensata dalla presenza di una copia del gene normale. Per questo motivo, nei portatori sani i sintomi della malattia sono assenti.

I portatori sani di fibrosi cistica hanno ereditato la mutazione genetica da uno dei genitori, e, di conseguenza, hanno una probabilità di 1 su 2 di trasmettere la mutazione ai propri figli. Se il figlio eredita un gene mutato è anch’esso portatore sano. Se invece entrambi i genitori sono portatori sani, il rischio di avere un figlio con patologia è molto alto.

Chi soffre di fibrosi cistica può avere figli?

La fibrosi cistica, come detto nei paragrafi precedenti, colpisce anche il sistema uro-genitale, con conseguenze sulla fertilità, soprattutto negli uomini. Vediamo perché.

Infertilità maschile

La maggioranza degli uomini affetti da fibrosi cistica ha una mancanza congenita dei dotti deferenti, ovvero i dotti che trasportano lo sperma dai testicoli all'uretra, che comporta l’assenza di sperma nel seme. Questa condizione è detta azoospermia ostruttiva e provoca infertilità. 

Anche se non è possibile correggere l’assenza dei dotti, la maggior parte degli uomini con fibrosi cistica è in grado di produrre ancora spermatozoi. È quindi possibile ricorrere alla procreazione medicalmente assistita, per avere figli.

Problemi riproduttivi femminili

Nelle donne, la fibrosi cistica non causa infertilità allo stesso modo che negli uomini. Sono presenti, però, alcune complicazioni ed effetti collaterali che possono influenzare la fertilità femminile rendendo difficile il concepimento. 

La fibrosi cistica può essere alla base di infezioni fungine vaginali, per esempio, provocando prurito, irritazione e dolore durante i rapporti sessuali. È possibile, inoltre, che alcune condizioni dovute alla fibrosi, come il basso peso corporeo, la scarsa nutrizione e funzione polmonare, porti all’assenza o l'irregolarità del ciclo mestruale. Queste condizioni contribuiscono infatti all’interruzione dell’ovulazione delle donne.

Inoltre, può presentarsi anche, nelle ragazze, un ritardo della pubertà. Dunque, anche se la malattia non si presenta con l’assenza delle strutture riproduttive, come nei maschi, può comunque contribuire nelle donne a ridurre la fertilità. Anche in questo caso, i problemi di fertilità nelle donne possono essere trattati con le moderne tecniche d’ inseminazione e procreazione assistita

È importante ricordare che, essendo una malattia ereditaria, i test genetici sono necessari per valutare il rischio di fibrosi cistica nei figli, a seguito del trattamento dell’infertilità.

Quali sono i trattamenti per la fibrosi cistica?

I trattamenti per la fibrosi cistica sono rivolti al miglioramento della sintomatologia e della qualità della vita. Lo scopo è quello di evitare il deterioramento della funzione respiratoria e assicurare una corretta nutrizione, nonostante il malassorbimento dei alimenti.

Inoltre, occorre riconoscere e trattare le complicanze infettive respiratorie e quelle a carico del sistema digerente. Alcune misure terapeutiche sono utili a questo scopo, per esempio:

  • Fisioterapia respiratoria
  • Utilizzo di farmaci antibiotici, broncodilatatori, corticosteroidi
  • Somministrazione degli enzimi pancreatici a ogni pasto
  • Dieta equilibrata e ipercalorica
  • Disostruzione delle vie aeree
  • Iniezioni di insulina, nei pazienti che sviluppano il diabete
  • Trapianto di polmoni e fegato.

Può essere necessario il trapianto di polmone in caso d'insufficienza respiratoria grave. Sono da poco entrati in commercio due farmaci in grado di potenziare la funzione di CFTR: lumacaftor e ivacaftor. Questi sono efficaci solo e strettamente nei casi specifici in cui la malattia sia determinata da particolari mutazioni e non rappresentano quindi la terapia standard della fibrosi cistica.

Quanto si può vivere con la fibrosi cistica?

Per i pazienti con fibrosi cistica, l’aspettativa di vita è molto migliorata negli ultimi anni. Purtroppo, ancora oggi, prognosi della malattia non è buona. Questa dipende da diversi fattori, come l’evoluzione delle complicanze polmonari, e cambia da paziente in paziente.

La fibrosi cistica può manifestarsi anche in forma  atipiche, che hanno un andamento più mite. È possibile dire, in generale, che l'aspettativa di vita per i pazienti è di circa 40 anni.

Si può prevenire?

È possibile prevenire il rischio di avere un bambino affetto da fibrosi cistica attraverso l’analisi del proprio DNA. Inoltre, è possibile effettuare degli esami genetici su materiale prelevato durante la gravidanza attraverso amniocentesi o villocentesi. Questi due esami permettono di stabilire se il neonato è sano o affetto da patologia.