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Il colesterolo

A cura di
Valeria
Buonamici
Claudio
Romei

Il colesterolo è una sostanza lipidica presente nelle cellule dell'organismo. Quando circola nel sangue con valori superiori alla norma può causare problemi di salute

Cos'è il colesterolo

Il colesterolo è una sostanza lipidica presente nelle cellule del nostro organismo. Viene prevalentemente prodotto dal fegato, ma può essere anche introdotto con la dieta. È infatti presente soprattutto in alimenti di origine animale, particolarmente ricchi di grassi saturi

Quando i suoi valori rientrano nella norma, il colesterolo svolge diversi processi fondamentali per il nostro organismo: 

  • contribuisce alla produzione della vitamina D, degli ormoni steroidei e della bile
  • regola la fluidità e permeabilità delle membrane cellulari (di cui fa parte).

Quando, tuttavia circola nel sangue con valori superiori alla norma può comportare diversi problemi. 

Perché è importante avere un livello di colesterolo nella norma?

Abbassare e mantenere il proprio livello di colesterolo nel rispetto del valore “ideale” consente di ridurre in misura significativa il rischio di gravi malattie cardiovascolari.

Questo valore non è uguale per tutti ed è tanto più basso quanto più nel soggetto sono presenti altri fattori di rischio cardiovascolare.

Un'alimentazione adeguata e un'attività fisica regolare rimangono fattori indispensabili per mantenere i valori entro la norma. Tuttavia se anche il rispetto di uno stile di vita equilibrato non consente di raggiungere il tasso di colesterolo desiderato definito per il singolo paziente – cosa frequente in presenza di svariati altri fattori di rischio – il medico potrebbe consigliare una terapia farmacologica.

Che cos'è l'ipercolesterolemia?

L'ipercolesterolemia (colesterolo alto) è definita come la presenza di un eccesso di colesterolo nel sangue.

Il prelievo di sangue, che consente di dosare i lipidi (o grassi) in circolazione, dev'essere compiuto dopo 12 ore di digiuno. Il bilancio di base, effettuato in ambito diagnostico o di controllo, comprende il dosaggio del colesterolo totale, dei trigliceridi, del colesterolo HDL (lipoproteina ad alta densità, o colesterolo “buono”) e del colesterolo LDL (lipoproteina a bassa densità, o colesterolo “cattivo”).

Perché aumenta il colesterolo?

L'aumento del colesterolo potrebbe avere diverse cause: 

  • malattie del fegato, reni e tiroide   
  • un disturbo ereditario del metabolismo, alla base di quella che si chiama ipercolesterolemia familiare
  • uno stile di vita non corretto, basato su un eccessivo introito di grassi animali contenenti elevate concentrazioni di colesterolo
  • età avanzata: l'età superiore ai 50 anni comporta una diminuzione della produzione degli ormoni steroidei, che si riflette sulla quantità di colesterolo circolante libero.

Quali sono i valori ideali di colesterolo?

In un paziente che non presenti nessun altro fattore di rischio vascolare, il bilancio è considerato normale se:

  • il colesterolo LDL è inferiore a 160 mg/dl
  • i trigliceridi sono inferiori a 150 mg/dl
  • il colesterolo HDL è superiore a 40 mg/dl.

Se il primo esame è normale, è sufficiente ripetere il controllo ogni 5 anni, salvo in caso di eventi particolari.
Se si rileva un'anomalia, occorre invece procedere a un nuovo dosaggio. Se l'ipercolesterolemia è  confermata, il livello fino al quale è auspicabile ridurre il colesterolo sarà determinato in funzione della presenza di altri fattori di rischio cardiovascolare.

Perché è necessario evitare gli eccessi di colesterolo?

L'eccesso di colesterolo in circolazione favorisce la formazione di accumuli di grasso (o placche) sulle pareti delle arterie.

Questa malattia arteriosa (aterosclerosi) è all'origine di gravi complicazioni, quali:

  • le affezioni coronariche, responsabili dell'angina pectoris e dell'infarto del miocardio
  • gli ictus, con conseguenze di tipo emiplegico (deficit motorio in un solo lato del corpo)
  • l'arteriopatia cronica degli arti inferiori, che può provocare ulcere cutanee o una notevole limitazione della attività.

Lottare contro l'aterosclerosi permette di prevenire o di ritardare la comparsa di queste malattie cardiovascolari, principale causa di mortalità nei paesi industrializzati.

Come si riduce il colesterolo?

Per abbassare il colesterolo è importante mantenere uno stile di vita sano, con i seguenti accorgimenti:

  • diminuire soprattutto i livelli assunti con la dieta, riducendo il consumo di alimenti ricchi di grassi animali come burro, strutto, salumi, derivati del latte quali i formaggi ad alto contenuto di grassi saturi. A questi vanno preferiti gli alimenti dotati dei cosiddetti “grassi buoni” o polinsaturi come l'olio extravergine d'oliva con spremitura a freddo. Va inoltre aumentato l'apporto di fibre vegetali (per esempio, frutta e verdura, cereali integrali), il consumo di pesce ricco di omega 3 e 6 (per es., pesce azzurro), cui si abbina un uso oculato di frutta secca (per es., noci, mandorle, anacardi), che contiene grassi polinsaturi come l'acido linoleico
  • cercare di modificare il metabolismo interno con l'esercizio fisico, così da migliorare la produzione della parte cosiddetta “buona” del colesterolo ematico circolante, cioè l'HDL
  • fare attività fisica, soprattutto aerobica: questa, stimolando la muscolatura, fa convertire il colesterolo ematico nella formulazione HDL, diminuendo invece la versione LDL
  • quando i precedenti interventi da soli non danno risultati, si possono utilizzare“integratori” quali i cosiddetti nutraceutici. Fanno parte di questa categoria: il riso rosso fermentato che contiene una statina naturale chiamata monocolina K; ma anche il Crisantello e/o il Cardo Mariano e/o i chitosani
  • In ultima istanza, se niente riesce ad abbassare il colesterolo ematico, soprattutto appartenente alla tipologia LDL, allora si può ricorrere all'uso dei farmaci (statine, fenofibrati, etc etc). Ciò deve avvenire sempre dietro diretta prescrizione del medico e corretto monitoraggio dei valori ematici, e sempre in associazione a quanto appena descritto e NON in sostituzione

Quali sono i cibi che fanno alzare il colesterolo?

Come abbiamo visto, i livelli di colesterolo nell'organismo possono essere tenuti sotto controllo adottando un regime alimentare sano ed equilibrato.

Quali sono, quindi, gli alimenti che andrebbero evitati per scongiurare il rischio di colesterolemia alta? Sicuramente, andrebbe limitato il consumo di tutti i grassi di origine animale come le carni rosse, i formaggi e gli insaccati, prediligendo, invece, le proteine di provenienza vegetale.

Sono ricchi di colesterolo anche i crostacei, che possono essere sostituiti da pesci più magri come il pesce azzurro.

Sono alimenti tabù per chi ha il colesterolo alto anche tutti i cibi fritti, lo strutto e alcuni tipi di olio come quello di palma o di arachidi. Andrebbero egualmente evitati i piatti pronti industriali e i dolci.

Bisogna, infine, tenere presente che, oltre ad alcuni cibi che andrebbero limitati, anche le modalità di cottura possono avere un impatto sui livelli di colesterolo. Per tenerli sotto controllo, sarebbe consigliabile, infatti, preferire le cotture al vapore o al cartoccio, a pressione o a basse temperature.

Cosa si deve mangiare per abbassare il colesterolo?

Il piano alimentare per le persone che hanno problemi di colesterolo alto dovrebbe prevedere carni magre, come quelle del pesce o del pollame.

Se i formaggi grassi sono un tabù, non si può dire lo stesso, invece, per i formaggi o il latte scremati e gli yogurt magri

L'esempio perfetto di regime alimentare ideale per tenere sotto controllo il colesterolo resta la dieta Mediterranea, ricca di frutta, verdura e fibre.

In che modo il medico stabilisce i livelli di colesterolo da raggiungere?

Il rischio cardiovascolare complessivo di ciascun paziente determina l'obiettivo prefissato: più il rischio è elevato, più il livello di colesterolo LDL da raggiungere sarà basso.

I fattori di rischio di cui il medico deve tenere conto per stabilire un obiettivo in termini di colesterolo LDL sono i seguenti:

  • l'età (il rischio aumenta per gli uomini con più di 50 anni e le donne over 60 anni)
  • precedenti di malattia coronarica precoce nella storia famigliare del paziente: infarto miocardico o morte improvvisa prima dei 55 anni del padre o di un parente di 1° grado, prima dei 65 anni della madre o di una parente di 1° grado
  • il fumo, praticato o interrotto da meno di 3 anni
  • l'ipertensione arteriosa permanente    
  • il diabete di tipo 2
  • un tasso di colesterolo HDL < 40 mg/dl.

Il rischio cardiovascolare è considerato basso in assenza di fattori di rischio e le concentrazioni di colesterolo LDL devono semplicemente scendere al di sotto di 220 mg/dl.

Il rischio cardiovascolare è detto intermedio se esiste almeno un altro fattore di rischio.

Più questi fattori sono numerosi, più il valore dovrà essere basso:

  • inferiore a 190 mg/dl in presenza di uno di questi fattori;    
  • inferiore a 160 mg/dl se esistono due fattori associati;    
  • inferiore a 130 mg/dl in presenza di più di due o molteplici fattori di rischio.

Il rischio elevato riguarda coloro che hanno un antecedente di malattia cardiovascolare conclamata (sindrome coronarica o ictus) o che presentano rischi equivalenti (in particolare, il diabete di tipo 2 è considerato ad alto rischio quando è associato a microalbuminuria o ad altri due fattori di rischio). In tal caso, l'obiettivo dev'essere quello di abbassare il colesterolo LDL al di sotto di 100 mg/dl.