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L’asma: cos’è, sintomi e terapia


L’asma è una malattia a carico dell’apparato respiratorio che si caratterizza per difficoltà nella respirazione. Può essere trattata con la terapia adeguata

Che cos'è l'asma?

L’asma è una infiammazione delle vie aeree che assume un carattere cronico, dunque persistente nel tempo. Si tratta di una patologia molto diffusa, ma che può essere trattata ottenendo un significativo miglioramento. Le sue cause sono molteplici, e quasi sempre si combinano tra loro. Vediamo quali sono i sintomi di asma, in che cosa consiste l’asma bronchiale e l’asma allergica, il rapporto tra allergia e asma e come intervenire.

Che cos’è l’asma?

L’asma è una patologia infiammatoria cronica a carico delle vie aeree. La sua principale caratteristica è l’ostruzione, comunque reversibile, dei bronchi. Questa ostruzione a carico dell’albero bronchiale è determinata da un processo infiammatorio delle vie aeree inferiori, e la funzionalità respiratoria può risultare compromessa.

Le persone con diagnosi di asma nel mondo, secondo l’OMS, sono comprese tra i 100 milioni e i 150 milioni nel mondo. Molto spesso si manifesta durante l’infanzia. Inoltre, è stato osservato che la sua diffusione è legata all’aumento dell’obesità: riducendo il sovrappeso si riduce la gravità dell’asma. 

Quali sono i sintomi dell’asma?

I sintomi dell’asma possono essere molti. La difficoltà respiratoria, oltre alla sensazione di mancanza d’aria, può insorgere sia a riposo che in seguito ad uno sforzo fisico. La sensazione di mancanza d’aria può essere di lieve entità o al contrario estremamente intensa, fino a determinare vere e proprie crisi asmatiche.

La durata è variabile, essendo ricompresa tra i 20, 30 minuti, alcune ore o di lunga durata, fino a giorni. Quando gli episodi di dispnea sono brevi, è possibile che si abbia a che fare con una crisi d’ansia. Tra gli altri sintomi si possono indicare:

  • respiro sibilante
  • sensazione di torace oppresso
  • fischi e sibili toracici, specie nelle ore notturne
  • tosse
  • catarro denso e chiaro.

In un soggetto asmatico giovane, ma non solo, l’asma può caratterizzarsi esclusivamente per una persistente tosse stizzosa, che tuttavia resiste alle terapie usuali.

La mancanza d’aria può generare uno stato d’ansia nel paziente, sudorazione e aumento del battito cardiaco. Un attacco d’asma grave può impedire al paziente di parlare.  

A cosa è dovuta l’asma?

L’asma è determinata dalla infiammazione delle piccole vie respiratorie. Come conseguenza di questo processo infiammatorio si produce la riduzione del loro diametro e una ostruzione causata dal catarro. Le cause che scatenano o peggiorano l’infiammazione bronchiale possono essere:

  • il fumo di tabacco
  • l’inquinamento atmosferico
  • le allergie a sostanze definite allergeni, come muffe o peli di animali, acari della polvere o pollini. In questo caso si parla di asma allergica, e il sistema immunitario risulta interessato
  • infezioni respiratorie virali
  • infezioni respiratorie batteriche
  • sostanze chimiche eventualmente presenti nell’ambiente di lavoro
  • stress e ansia
  • aspirina e antinfiammatori non steroidei (FANS).

Ci sono poi altre cause quali che possono essere all’origine di un episodio asmatico come l’aria fredda o l’aria umida, gli sforzi fisici, il vento, variabili di ordine emotivo. L’asma può anche essere idiopatica, nei casi in cui non è possibile risalire alla sua origine.

Alcune infiammazioni, come la rinite allergica, rappresentano un fattore di rischio importante per un possibile sviluppo di asma. Il termine asma da reflusso, infine, viene utilizzato quando una crisi asmatica è provocata, in un contesto di asma bronchiale, dall’irritazione delle mucose del tessuto delle vie aeree. L’irritazione è causata dal reflusso gastroesofageo.

Esistono inoltre più di 100 geni che possono predisporre all’asma. I fattori ambientali e quelli genetici possono integrarsi e interagire.

Allergia asmatica

Pollini, acari della polvere, pelo e piume di animali possono essere cause scatenanti dell’asma bronchiale. Si parla più propriamente in questo caso di asma allergico. Se si sospettano allergie quali fattori scatenanti, è necessario effettuare i test allergologici. Più raramente invece le allergie alimentari possono provocare asma (arachidi o crostacei, ad esempio, in alcuni soggetti predisposti).

Come inizia l'asma?

Durante un attacco di asma, la muscolatura liscia dei bronchi ha una contrazione che ne causa il restringimento (broncocostrizione).

L’infiammazione e la secrezione di muco fanno gonfiare i tessuti che rivestono le vie aeree. Di conseguenza, si genera un restringimento delle vie aree che rende difficile la respirazione. In seguito, spontaneamente oppure grazie ad un adeguato trattamento, la contrazione dei muscoli delle vie aeree si interrompe e l’infiammazione si risolve, normalizzando il flusso d’aria che entra ed esce dai polmoni.

Come si fa a sapere se si ha l'asma?

Quando il soggetto presenta sintomi quali respiro sibilante, tosse e fiato corto risulta consigliabile svolgere un approfondimento diagnostico, per scongiurare il sospetto di asma o, in caso contrario, iniziare quanto prima la cura. 

Spesso i sintomi peggiorano durante la notte, nel sonno, o durante le prime ore del giorno. La crisi può manifestarsi improvvisamente oppure crescere gradualmente. In ogni caso il paziente inizia a percepire un respiro affannoso, senso di oppressione e tosse.

La diagnosi di asma viene svolta a partire da un esame mirato a constatare lo stato di salute dei bronchi: la spirometria. Al paziente viene chiesta una forte espirazione all’interno di un boccaglio, collegato allo spirometro. I risultati di questo esame, in combinazione con i sintomi rilevati in sede di esame obiettivo, permettono di stabilire la gravità della condizione, che può essere definita:

  • episodica (gli episodi si presentano al massimo due giorni alla settimana e non interferiscono nella quotidianità del paziente)
  • lieve-cronica (gli episodi si verificano più di due volte alla settimana e incidono in modo non grave sulla quotidianità del paziente)
  • moderata-cronica (episodi d’asma si verificano quotidianamente incidendo sullo svolgimento delle attività quotidiane della persona)
  • grave-cronica (i sintomi dell’asma si ripetono nell’arco della stessa giornata, tutti i giorni, incidendo in modo invalidante o quasi sulla vita del paziente).

La diagnosi richiede quindi un ulteriore approfondimento per intercettare la causa scatenante. Possono essere svolte visite e prove allergologiche o di ricerca delle immunoglobuline specifiche. È possibile che sia richiesta una radiografia del torace per l’esclusione di altre patologie. Inoltre, è bene tenere conto che anche una persona che soffre d’asma episodica può andare incontro ad episodi di asma grave.

Stato di male asmatico

Il male asmatico è lo stato di asma più grave e meno frequente, che si presenta quando i polmoni non sono più in grado di rimuovere adeguatamente l’anidride carbonica e offrire ossigeno all’organismo. Si abbassa di conseguenza la pressione arteriosa e si crea una condizione di acidità nel sangue in grado di compromettere diversi organi. In questo caso occorre intervenire con dosi più elevate di farmaci o tramite respirazione assistita. 

Come si può curare l'asma?

L’asma è una malattia cronica, che alterna fasi asintomatiche a momenti o periodi di riacutizzazione: diagnosi e terapia devono essere svolte con periodicità. La terapia va seguita anche quando i sintomi sembrano, o sono effettivamente, in remissione, per scongiurare recrudescenze.

Sono adottate due tipologie di farmaci:

  • farmaci da usare in fasi o episodi particolarmente acuti, da assumere esclusivamente in caso di necessità. Possono essere i beta2-antagonisti, derivati della noradrenalina
  • farmaci che possono essere definiti di fondo. La loro assunzione, sempre sono osservazione specialistica, serve a mantenere la patologia sotto controllo, in assenza di sintomi. È il caso dei broncodilatatori a lungo termine.

La somministrazione, a seconda del farmaco specifico e della circostanza, può avvenire per via inalatoria, sottocutanea oppure endovenosa. È possibile, anche se raro, che si manifestino effetti collaterali quali mal di testa, diarrea, crampi muscolari. Rivolgersi allo specialista, in questi casi, è la scelta necessaria per un eventuale adeguamento della terapia.

Inoltre, se li si individuano, è necessario agire sui fattori scatenanti. Ad esempio, se tra i fattori si rilevano gli acari, occorre utilizzare appositi coprimaterassi e copricuscini ed effettuare lavaggi frequenti di lenzuola e biancheria.

Quanto dura l’asma?

L’asma, si ripete è una patologia cronica. Il suo andamento, anche nelle fasi di remissione, deve in ogni caso essere seguito dallo specialista pneumologo. Generalmente i pazienti asmatici non presentano sintomi tra una crisi e l’altra. 

La diagnosi e la terapia, come si indicava, non sono svolte una volta per tutte ma vanno svolte con regolarità. L’obiettivo, nella maggior parte dei casi raggiungibile, è far sì che la funzionalità respiratoria sia mantenuta ad un livello di normalità, così da poter praticare sport, per esempio, in tutta sicurezza e traendone al meglio i benefici.

Quando si manifesta in età infantile, in tre casi su quattro l’asma si risolve con la crescita.