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I condilomi


I condilomi sono l’espressione di una malattia infettiva, a trasmissione sessuale e molto diffusa, originata da alcuni sottotipi di papilloma virus umano (HPV). Come capire se si soffre di questa patologia? E come curarla? La parola all’urologa.

Che cosa sono i condilomi?

I condilomi sono delle escrescenze della cute o della mucosa genitale. A seconda della determinata zona dei genitali o attorno ai genitali che può essere interessata, i condilomi hanno nomi diversi e specifici. Possono infatti essere detti condilomi acuminati, oppure verruche genitali o, ancora, verruche veneree, verruche anali e infine verruche anogenitali.

I condilomi sono conseguenza di una malattia infettiva a trasmissione sessuale (MST), la cui causa è da attribuire ad alcuni sottotipi di papilloma virus umano (HPV). La trasmissione di questo virus può verificarsi attraverso diverse modalità.

Come si trasmettono i condilomi?

Il primo tipo di trasmissione del papilloma virus umano, causa dei condilomi, avviene attraverso il contatto fisico. Le cellule del virus si infiltrano nelle abrasioni, nelle lacerazioni o attraverso tagli della pelle o delle mucose della persona non ancora infettata dal virus.

Si hanno tuttavia altre forme di trasmissione di questo sottotipo di papilloma. Nello specifico, si può verificare una trasmissione per via sessuale, che è la più frequente. Questo tipo di infezione rappresenta infatti una delle più diffuse malattie sessualmente trasmesse.

Allo stesso tempo, è possibile una trasmissione per via orale, dal momento che le infezioni delle vie respiratorie, o del cavo orale, si trasmettono attraverso il contatto tra la mucosa e i genitali, come avviene nel sesso orale.

Quali sono i sintomi del papilloma virus?

I sintomi determinati dal papilloma virus variano a seconda della sede d’infezione. Di seguito una breve rassegna delle sedi che più frequentemente sono colpite da questo virus:

  • Pelle, su cui si sviluppano delle verruche che risultano localizzate a livello delle piante dei piedi e dei palmi delle mani
  • Organi genitali esterni femminili (il monte di Venere, le grandi e piccole labbra, clitoride e ghiandole di Bartolino) che vedono la comparsa di piccole protuberanze che a volte possono presentarsi anche all’interno della vagina
  • Il perineo, ovvero la zona tra la vulva e l’ano, e il tratto intorno o dentro l’ano possono essere infine interessati dallo sviluppo di queste papule
  • Sul pene, nei casi in cui l’HPV interessa la popolazione maschile
  • Sulla lingua, e in questo caso la lesione si configura come papilloma squamoso.

Ma come si fa a capire se si soffre di condilomi? Quando nelle zone indicate sono presenti delle piccole escrescenze simili nell’aspetto a un cavolfiore, allora si tratta di condilomi. Queste escrescenze, definite anche creste di gallo, sono circoscritte o possono manifestarsi in modo più raggruppato. Possono estendersi per pochi millimetri fino ad arrivare a qualche centimetro.

La sintomatologia può inoltre presentare, a seconda dei casi, del semplice prurito, un bruciore più fastidioso passando per un dolore più importante, fino a casi di vero e proprio sanguinamento. Un altro aspetto relativo alla sintomatologia riguarda la sua durata. Una infezione da HPV scompare nel 50% dei casi entro il primo anno, mentre l’80% dei casi scompare entro due anni.

Come prevenire questo tipo di verruche?

Le pratiche di prevenzione per contrastare la formazione dei condilomi sono diverse tra loro, e si specificano in base alle situazioni in cui ci si ritrova. Di seguito, alcuni consigli pratici:

  • L’igiene personale deve essere praticata quotidianamente
  • I piedi vanno mantenuti puliti e asciutti, indossando ad esempio scarpe o ciabattine, tutte le volte in cui si frequentano spazi comuni quali spogliatoi, palestre o piscine
  • Il preservativo va sempre utilizzato durante i rapporti sessuali. La riduzione della promiscuità può inoltre essere una buona pratica da adottare
  • Consigliabili, una volta all’anno, la visita ginecologica e il pap test, per le donne sessualmente attive, già dall’inizio dell’attività sessuale
  • Una visita urologica è invece consigliata, sempre una volta l’anno, per i maschi
  • Per le bambine e per le adolescenti è importante chiedere al pediatra di famiglia o al ginecologo per un’eventuale vaccinazione contro il papilloma virus.

Come si curano i condilomi?

Fondamentale è evitare l’uso dei farmaci da banco di norma utilizzati per il trattamento delle verruche. In un secondo momento, è importante ricordare come una visita urologica permetta la diagnosi precoce.

Attualmente, non c’è un trattamento specifico per la risoluzione delle lesioni causate dall’HPV. Lesioni che possono interessare anche il cavo orale. Esistono al riguardo due tipi di terapia:

  • Una terapia farmacologica che prevede l’applicazione, nelle zone interessate dalle lesioni, della podofillotossina o dell’imiquimod, un farmaco che modifica la risposta immunitaria
  • Una terapia chirurgica, che prevede la rimozione accurata di ogni lesione che sia visibile.

Si ricorre alla terapia chirurgica nei casi in cui la terapia farmacologica non è risultata efficace. In questi casi si procede all’asportazione chirurgica delle lesioni per mezzo di bisturi, forbici. È inoltre possibile effettuare una asportazione con il laser o la criochirurgia, per la quale si adotta dell’azoto liquido alla temperatura di -196 °C.

Diagnosi precoce e vaccinazione

Il papilloma virus umano, alla base della insorgenza di condilomi, risulta essere responsabile per circa il 20% dei 31.000 casi di tumore determinati, su base annuale, da un virus. I tipi di tumore causati dall’HPV interessano, oltre la cervice uterina, anche la vagina e la vulva.

Il papilloma virus è presente nell’88% dei tumori dell’ano attraverso due varianti: HPV 16 e HPV 18. La popolazione interessata è sia maschile che femminile. Le stesse varianti sono presenti in un tipo di tumore che interessa la popolazione maschile: il tumore del pene.

In conclusione, il papilloma virus può causare lesioni benigne, come i condilomi, o lesioni precancerose. Si consiglia pertanto una visita urologica, strumento fondamentale per una diagnosi precoce, cui si può arrivare grazie all’adesione a programmi di screening e, soprattutto, decidendosi per la vaccinazione.

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