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Il morbillo. Quali sono i sintomi e la cura


Il morbillo è una malattia infettiva virale molto contagiosa. È diffusa soprattutto tra i bambini ma può colpire anche gli adulti. Tutto quello che devi sapere

Che cosa è il morbillo?

Il morbillo è una patologia infettiva molto contagiosa la cui origine va fatta risalire al virus appartenente al genere morbillivirus, famiglia dei Paramixoviridae. Questo è un virus immunogeno: il sistema immunitario risponde in modo tale da sviluppare una risposta anticorpale che, in teoria, protegge da successive infezioni per tutta la vita.

Secondo gli ultimi dati dell’ISS, Istituto Superiore di Sanità, nel 2022 sono stati segnalati in Italia 15 casi di morbillo. Dal momento che l’unico ospite del virus è l’uomo, con una adeguata copertura vaccinale di massa il virus, in linea ipotetica, può essere eliminato del tutto.

Modalità di contagio

Il morbillo si propaga per via aerea, essendo presente nelle secrezioni nasali e nella saliva. Con un colpo di tosse, le goccioline trasmettono il virus. Il contagio può anche avvenire per mezzo di una superficie contaminata dalle gocce stesse.

Il morbillo risulta contagioso anche alcuni giorni prima della manifestazione dell’eruzione cutanea, e resta tale alcuni giorni dopo la scomparsa del rash cutaneo.

Con quali sintomi si manifesta?

I sintomi iniziali si manifestano tra i 7 e i 14 giorni in seguito all’infezione, e sono:

A volte si manifesta anche fotosensibilità. Due giorni dopo la comparsa dei primi sintomi si manifestano le macchie di Koplik, macchioline biancastre all’interno del cavo orale e, in modo più importante, internamente alle guance. Seguono infiammazione della mucosa faringea e mal di gola.

Come sono le macchie del morbillo?

Dopo 3, al massimo 5 giorni si sviluppano delle macchie rosse prive di pus, definibili in termini tecnici come una eruzione maculo papulosa pruriginosa. I primi luoghi interessati sono le orecchie, il collo e, dopo altri 2 giorni, braccia, tronco, palmi delle mani e infine dei piedi. Questa distribuzione è detta a mantellina.

Dopo questa manifestazione, l’eruzione inizia a scomparire dal volto. Quando la malattia raggiunge l’acuzie, il bambino manifesta congiuntivite e febbre fino anche ai 40°C. Si ha regressione complessiva dell’eruzione, e un abbassamento della temperatura, dopo 5 giorni al massimo.

Possibili complicazioni

È opinione comune che il virus del morbillo non si manifesti in modo grave nei bambini sani. Complicazioni del morbillo tuttavia possono esserci: è il caso della Panencefalite Subacuta Sclerosante, una infiammazione cerebrale che interessa 1 bambino su 1.000 o 2.000 colpiti da morbillo.

Maggiore frequenza si ha invece per le infezioni batteriche secondarie quali la polmonite, specie nei lattanti, oppure l’otite. In alcuni rari casi è possibile che si abbia una riduzione delle piastrine talmente importante da causare lividi e sanguinamenti.

Morbillo in gravidanza

Se viene contratto durante la gravidanza, il morbillo non determina alcuna malformazione del feto, ma può comunque determinare nella madre l’insorgenza di una polmonite.

Questa eventualità, se accade in prossimità del parto, può a sua volta determinare un rischio di malattia ai danni del nascituro. Si precisa inoltre che il vaccino contro il morbillo, unico strumento valido di prevenzione, non deve essere somministrato alle donne in gravidanza.

Prevenzione del morbillo

Il vaccino contro il morbillo è, si ripete, l’unico valido strumento di prevenzione. Non è obbligatorio in Italia, ma la sua inoculazione è fortemente consigliata. La vaccinazione è solitamente associata a quella per parotite e rosolia.

Secondo il calendario vaccinale, le dosi di vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia) sono due:

  • la prima tra i 12 e i 15 mesi di età
  • la seconda tra i 5 e i 6 anni.

La seconda dose non è considerabile un richiamo. Piuttosto, ha lo scopo di recuperare i bambini che non hanno risposto alla prima dose. La vaccinazione può essere effettuata ad ogni età, ma viene preferita l’infanzia per via della possibilità di incorrere in complicanze anche, a volte, molto severe.

Eventuali effetti collaterali del vaccino contro il morbillo

Il vaccino MPR contiene al proprio interno ceppi di virus vivi ma attenuati, quindi incapaci di suscitare la malattia. Virus, bisogna integrare, estremamente immunogeni perché in grado di suscitare una risposta immunitaria particolarmente potente.

Gli eventuali effetti collaterali sono in generale molto lievi, e solo raramente possono essere più intensi. E sono effetti comuni ai vaccini: una febbre non molto alta, sonnolenza, irritabilità e un piccolo gonfiore.

È possibile segnalare un unico effetto avverso degno di nota: un deficit temporaneo della coagulazione con presenza di petecchie, delle macchie della pelle di tipo puntiforme causate da piccole emorragie dei capillari. La ragione è da ritrovarsi in una risposta immunitaria più aggressiva.

Il virus, che circola costantemente nella popolazione, consente dei richiami naturali, nei soggetti che sono stati vaccinati, e agisce come booster, ovvero come rinforzo dell’immunità conferita dal vaccino. Ogni possibile legame tra autismo, patologie immunitarie e vaccinazione contro il morbillo è da escludere.

Qual è la differenza tra morbillo e varicella?

Una prima differenza sta nel virus che determina le due patologie. Nel caso del morbillo si parla di un virus appartenente alla famiglia delle Paramixoviridae, mentre la varicella è determinata dal Varicella Zoster, un Herpesvirus.

Il secondo elemento di distinzione è il tempo di incubazione: il morbillo  tra i 7 giorni e i 14. Nel caso della varicella si varia tra i 14 e i 21 giorni.