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Anemia microcitica (microcitosi): come riconoscerla e trattarla


L'anemia microcitica è una condizione ematica che si contraddistingue per una riduzione anomala del volume medio dei globuli rossi.

Cosa si intende per microcitosi? 

Si parla di microcitosi quando i globuli rossi sono di piccole dimensioni (microciti).  
Vengono facilmente riconosciuti osservando l’emocromo che mostra un valore di MCV (mean cell volume), inferiore a 80 fL.

Questa caratteristica viene talvolta definita col sinonimo di microcitemia. Il termine è corretto ma sempre descrittivo e qui può determinarsi un equivoco poichè in passato questa denominazione veniva attribuita alla talassemia che è invece una patologia: si tratta di una semplificazione ancora radicata nel gergo.

Quando troviamo la microcitosi?

I microciti si ritrovano in diverse diverse patologie ematologiche sia congenite che acquisite ma, nella maggior parte dei casi, li troviamo nella carenza di ferro, nelle sindromi talassemiche e nella anemia della malattia cronica.

Tutte queste condizioni sono caratterizzate da gradi più o meno gravi di anemia, ad eccezione della carenza di ferro nelle sue fasi iniziali.

Le sindromi talassemiche sono un gruppo eterogeneo di patologie ematologiche determinate da un disordine congenito nella produzione delle catene emoglobiniche. In base all’entità della emoglobinopatia si può andare da forme completamente asintomatiche fino a condizioni di grave anemia che necessita di una terapia trasfusionale cronica associata all’uso di farmaci che riducono l’eccesso di ferro corporeo.

La carenza di ferro è la patologia più diffusa al mondo, e porta ad anemia circa un terzo della popolazione mondiale: possiamo trovarla sia nei soggetti sani, ad esempio coloro con perdite ematiche croniche o squilibri dietetici, che in soggetti affetti da molteplici patologie (tra queste la celiachia, i portatori di sleeve gastrectomy).  

Si cura con la supplementazione di ferro e rimuovendo, quando possibile, la causa che l’ha determinata.

L’anemia da malattia cronica (o da infiammazione) accompagna molto spesso le patologie tumorali e quelle infiammatorie.  Sono patologie caratterizzate dalla elevata produzione di citochine infiammatorie e di epcidina, le quali bloccano il ferro nelle cellule di deposito del sistema reticoloendoteliale, (situate in vari organi tra cui fegato, milza, polmoni) impedendone l’utilizzo per la produzione dei globuli rossi.  
In questo caso la terapia è quella della patologia che l’ha causata.