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L'artrosi interapofisaria: cause, sintomi e cure

A cura di
Simone
Bianchi

L’artrosi interapofisaria è una patologia degenerativa delle articolazioni interapofisarie, ovvero le piccole articolazioni che si trovano tra le vertebre della colonna vertebrale. Vediamo come riconoscerla.

Cos’è l'artrosi interapofisaria?

L'artrosi interapofisaria è una forma di artrosi che interessa le vertebre. La condizione è caratterizzata, segnatamente, dalla degenerazione o dall'usura della cartilagine articolare che si trova tra le apofisi vertebrali. Nello specifico, a essere colpite sono le zigoapofisi, le articolazioni che costituiscono le principali giunzioni della colonna vertebrale e sono rivestite da cartilagine, avvolte dalla capsula articolare. Le zigoapofisi sono i processi articolari che si trovano su ciascuna vertebra, e si collegano con il processo articolare corrispondente della vertebra adiacente. 

Nell'artrosi interapofisaria, le cartilagini che rivestono le superfici articolari delle vertebre si deteriorano progressivamente. Quando la cartilagine si deteriora, le superfici ossee entrano in contatto diretto, causando dolore e limitando la mobilità. 

Questa condizione si verifica quando c'è uno squilibrio tra le sollecitazioni funzionali e la resistenza della cartilagine articolare. Può portare a un'irritazione delle articolazioni e all'ispessimento delle strutture ossee circostanti. L'infiammazione e la perdita di cartilagine possono causare dolore, rigidità e limitazioni nei movimenti della colonna vertebrale.

L'artrosi interapofisaria è spesso dovuta all'invecchiamento e può verificarsi più comunemente nelle regioni della colonna vertebrale soggette a movimenti ripetitivi e carichi costanti, come la zona lombare (parte bassa della schiena) e la zona cervicale (collo).

Quali sono i sintomi dell artrosi alla schiena?

Il sintomo principale dell’artrosi interapofisaria è il dolore, generalmente localizzato nella zona colpita, che può essere intermittente o persistente. Altri sintomi e segni che possono comparire includono:

  • rigidità articolare, specialmente al mattino o dopo periodi di inattività, che può migliorare con il movimento
  • limitazione della mobilità
  • scricchiolii o crepitii, durante i movimenti della colonna vertebrale, causati dalla frizione tra le superfici articolari danneggiate
  • debolezza muscolare
  • formicolio o intorpidimento nelle regioni interessate.

Infine, nel corso del tempo, l’artrosi interapofisaria può dare esito alla formazione di osteofiti, escrescenze ossee che aumentano l'attrito tra le ossa e intensificano gli episodi acuti di artrosi interapofisaria.

Quali sono le cause dell’artrosi interapofisaria?

Le cause precise dell'artrosi interapofisaria non sono del tutto note e possono variare da persona a persona. Tuttavia, ci sono alcuni fattori che possono predisporre al rischio di sviluppare la condizione:

  • invecchiamento: le strutture della colonna vertebrale tendono a degenerare con l'età.
  • sesso femminile: è più comune tra le donne sopra i 60 anni
  • predisposizione genetica
  • traumi o lesioni precedenti alla colonna vertebrale
  • sovrappeso o obesità: l'eccesso di peso può aumentare il carico e lo stress sulla colonna vertebrale, contribuendo alla degenerazione delle articolazioni interapofisarie
  • vizi posturali e sedentarietà, che determinano una compressione anomala sulle articolazioni della colonna vertebrale
  • attività che prevedono movimenti ripetitivi o di carico sulla colonna vertebrale. 

Il processo degenerativo, infine, può essere favorito da alterazioni articolari, dovute a per esempio a:

Come si diagnostica?

La diagnosi di artrosi interapofisaria è stabilita attraverso un esame medico, il quale viene poi confermato mediante indagini radiologiche. Inizialmente, il medico raccoglie informazioni riguardanti l'età del paziente, il peso corporeo, eventuali traumi passati e patologie correlate. Durante la visita, vengono valutati la posizione e il tipo di dolore, e la possibile limitazione nei movimenti.

Le modifiche alle articolazioni colpite causate dall'artrosi interapofisaria vengono successivamente evidenziate in modo chiaro utilizzando tecniche di imaging come radiografie standard, TAC e risonanza magnetica. I segni caratteristici del processo degenerativo interapofisario includono tre elementi:

  • diminuzione dello spazio articolare a causa della perdita del tessuto cartilagineo.
  • osteosclerosi, ovvero le alterazioni dell'osso sotto la cartilagine danneggiata o affetta.
  • formazione di osteofiti lungo i bordi dell'articolazione, che può portare alla stenosi foraminale come risultato finale.

Nelle fasi più avanzate della malattia, possono verificarsi cisti subcondrali o geodi, deformità articolare e spondilolistesi. Inoltre, una valutazione neurologica o un'elettromiografia possono essere utili per esaminare eventuali problemi neurologici aggiuntivi.

Come si cura l'artrosi interapofisaria?

Attualmente, purtroppo, non esiste una cura definitiva per l'artrosi interapofisaria, ma è possibile gestirla in modo da controllarne la progressione. Il processo degenerativo della cartilagine e delle articolazioni è continuo, e il trattamento è mirato a:

  • controllo del dolore
  • prevenzione di ulteriori danni
  • rallentamento della progressione della malattia.

Nelle fasi acute dell'artrosi interapofisaria, il trattamento farmacologico prevede l'uso di analgesici e antinfiammatori e talvolta miorilassanti per alleviare il dolore e favorire la mobilità articolare. In alcuni casi si può ricorrere alle infiltrazioni locali di corticosteroidi. Durante i periodi di crisi dolorosa, è consigliato il riposo della schiena e l'evitare movimenti bruschi per prevenire un aumento del dolore.

Tra una crisi e l'altra il medico può prescrivere trattamenti fisioterapici e terapie fisiche riabilitative per ridurre la probabilità di recidive. In caso di artrosi interapofisaria grave e debilitante, potrebbe essere necessario ricorrere alla chirurgia, specialmente in presenza di un’importante compressione dei nervi o del midollo spinale.