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L'azitromicina


L’azitromicina è un antibiotico appartenente alla famiglia dei macrolidi. A cosa serve e come va assunto? Scopriamone le indicazioni d’uso e gli effetti collaterali.

Che cos’è l’azitromicina?

L’azitromicina è un antibiotico derivato dell’eritromicina, vale a dire una molecola capace di rallentare o interrompere la proliferazione batterica.

Fa parte dei macrolidi, una classe di antibiotici che agisce interferendo con la sintesi proteica da parte dei batteri, impedendo cioè a questi ultimi di produrre le proteine di cui necessitano per moltiplicarsi. 

Quando prendere l’azitromicina?

L'azitromicina trova impiego nel trattamento di infezioni batteriche di diversa natura. Tra le principali vi sono:

  • infezioni delle vie respiratorie superiori e inferiori (sinusiti, faringiti, tonsilliti, bronchiti, polmoniti)
  • infezioni cutanee e dei tessuti molli
  • infezioni a livello dell’orecchio (otite media)
  • infezioni a livello orale e dentale
  • infezioni a carico dell'apparato urinario e genitale, per esempio uretriti e cerviciti provocate dal batterio della Clamidia
  • infezioni a carico della congiuntiva (congiuntivite)

L’azitromicina può essere assunta in diverse modalità:

  • per via orale, sotto forma di compresse, granulato o polvere per sospensione orale
  • per via oculare, come collirio
  • per via parenterale, sotto forma di polvere per iniezioni. Si tratta di una via di somministrazione riservata all’ambito ospedaliero

Al pari di tutti gli antibiotici, l’azitromicina deve essere utilizzata solo ed esclusivamente dietro prescrizione medica e attenendosi strettamente alle indicazioni del proprio medico curante, per scongiurare conseguenze come l’antibiotico-resistenza

Quali sono gli antibiotici con azitromicina?

Il primo antibiotico a base di azitromicina immesso in commercio è stato, nel 1980, Zitromax, medicinale brevettato e commercializzato dall’azienda farmaceutica americana Pfizer. Oggi, oltre al farmaco originale, sono disponibili numerosi farmaci generici contenenti il principio attivo azitromicina.

Tra i nomi commerciali più comuni associati a Azitromicina è possibile citare:

  • Azacid
  • Azeptin
  • Aziprome
  • Azitredil
  • Azitroerre
  • Azitromicina
  • Azitrox
  • Azylung
  • Azyter
  • Batif
  • Macrozit
  • Portex
  • Rezan
  • Ribotrex
  • Tetris
  • Trozamil
  • Trozocina
  • Zimacrol
  • Zindel
  • Zitrobiotic
  • Zitrogram
  • Zitromax
  • Zitromax Avium 600
  • Zitronova.

Quante volte al giorno prendere azitromicina? Per quanti giorni?

L’assunzione di azitromicina per via orale in genere avviene tramite una singola somministrazione di una dose di 500 mg per tre giorni. Il dosaggio e la durata della terapia, tuttavia, possono variare in relazione al tipo e alla severità dell’infezione da trattare, oltre che all’età, al peso corporeo e allo stato di salute della persona che si sottopone alla cura.

Nei bambini, per esempio, l'azitromicina è comunemente impiegata per trattare le medesime condizioni negli adulti, in particolar modo le infezioni del tratto respiratorio e dell'orecchio. Rappresenta inoltre una valida alternativa alle penicilline in caso di allergie, anche per curare scarlattina e faringite streptococcica. La posologia in questi casi viene adattata all'età e al peso dei piccoli pazienti (dai 45 chili in su è previsto lo stesso dosaggio destinato agli adulti) e richiede dunque la supervisione da parte di uno specialista.

Il farmaco può essere assunto sia a stomaco vuoto sia a stomaco pieno. L'assunzione dopo i pasti è di solito consigliata per attenuare eventuali effetti indesiderati di natura gastrointestinale.

Per quel che concerne la somministrazione oculare, la dose consigliata per adulti, adolescenti e bambini è solitamente di una goccia due volte al giorno, al mattino e alla sera, anche in questo caso per tre giorni consecutivi.

Quale che sia la modalità di assunzione del farmaco, per assicurarne l’efficacia e ridurre il rischio di reazioni avverse, è fondamentale seguire attentamente le istruzioni contenute nel foglietto illustrativo e le indicazioni fornite dal medico curante.

Come capire se l'antibiotico sta facendo effetto?

Per valutare l’efficacia della cura antibiotica è buona norma aspettare circa due-tre giorni dall’inizio della terapia. Gli antibiotici sono infatti medicinali che non hanno un effetto immediato.

Quale effetto collaterale è associato all’Azitromicina?

L’impiego dell’azitromicina può indurre, come qualsiasi farmaco, effetti collaterali, che possono manifestarsi in modo diverso (o non manifestarsi del tutto) in relazione al singolo paziente e alla modalità di somministrazione.

Gli effetti indesiderati che possono essere associati alla somministrazione per via orale includono tra gli altri:

Tra le reazioni avverse all'azitromicina in caso di somministrazione oculare si possono ricordare invece:

  • prurito, bruciore o dolore agli occhi
  • vista offuscata
  • gravi reazioni allergiche come l'angioedema
  • sensazione di corpo estraneo nell’occhio
  • congiuntivite
  • cheratite
  • rossore, secchezza e gonfiore delle palpebre
  • eczema o eritema palpebrale
  • iperemia congiuntivale

Avvertenze e controindicazioni

Il trattamento a base di azitromicina è controindicato nel caso di ipersensibilità al principio attivo, ad altri antibiotici macrolidi o a componenti del medicinale, e di pregresse reazioni allergiche. Una particolare cautela è inoltre necessaria in presenza di:

  • disturbi epatici, dal momento che l’assorbimento del medicinale è a carico del fegato e può dunque peggiorare eventuali patologie preesistenti
  • problemi renali
  • cure a base di ergolina
  • disturbi relativi al battito cardiaco e assunzione di farmaci capaci di alterarlo
  • pregressi episodi di superinfezione: l’antitrocina può provocare, infatti, come altri antibiotici, l’insorgenza di infezioni batteriche e fungine, che possono indurre una grave forma di diarrea e colite pseudomembranosa
  • miastenia grave, una malattia neuromuscolare che provoca l’indebolimento dei muscoli

Prima di intraprendere una cura a base di azitromicina, è fondamentale informare preventivamente il proprio medico se si soffre o si è sofferto di queste condizioni o patologie, così come dei medicinali che si stanno assumendo, per prevenire eventuali interazioni farmacologiche.

Durante la gravidanza e l’allattamento si tende generalmente a evitare l’utilizzo del farmaco, salvo nei casi in cui il parere medico sia favorevole sulla base di una prevalenza dei benefici sui rischi.