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Encefalite: tipi, cause e trattamenti


L’encefalite è una infiammazione a carico dell’encefalo dovuta principalmente a virus. Si manifesta con sintomi influenzali, e deve essere trattata in modo adeguato e tempestivo

Cos’è l’encefalite?

Con il termine encefalite si indica una infiammazione dell’encefalo che può essere determinata da diversi agenti infettivi: virus, batteri. Nella maggior parte dei casi si tratta di una infezione virale, mentre i casi di encefalite di origine batterica sono molto rari.

L’encefalite, il cui quadro sintomatico può essere inizialmente confuso con quanto accade per una condizione influenzale, può essere statisticamente più presente in alcune categorie di persone:

  • negli anziani
  • in chi ha un sistema immunitario indebolito, come nei casi di anergia o di immunodeficienza
  • popolazione compresa tra i 20 e i 40 anni, nelle forme associabili all’Herpes Simplex.

Tipi di encefalite

I tipi di encefalite possono essere diversi. Si possono indicare:

  • e. erpetica, dovuta appunto da HSV, virus dell’Herpes Simplex, a sua volta responsabile dell’herpes labiale
  • e. epidemica, causata da Arbovirus ed Enterovirus. Quest’ultimo è la causa più ricorrente di meningite
  • e. autoimmune, quando il sistema immunitario attacca la guanina mielinica nell’encefalo e nel midollo spinale, attraverso una reazione autoimmune. Questo perché le proteine presenti nella mielina sono simili alle proteine del virus che causa l’infiammazione.
  • e. letargica, diffusa in forma epidemica tra il 1916 e il 1925. Chiamata anche encefalite di von Economo-Cruchet. Il virus non è stato ancora identificato
  • e. da Covid-19
  • e. giapponese, trasmessa all’uomo attraverso le zanzare Culex.

Va ricordato come questa infiammazione può manifestarsi sotto forma di riattivazione di una infezione precedente, indipendentemente dal virus che ha scatenato la prima infezione.

Quali sono i sintomi di un’encefalite?

I primi sintomi interessano l’apparato gastrointestinale è possono essere:

O possono essere sintomi di tipo influenzale, quali:

I sintomi propri di una encefalite sono:

I sintomi possono specificarsi anche in base al tipo di infiammazione:

  • e. erpetica: accanto ai sintomi para-influenzali, si ha soprattutto cefalea. Sono presenti odori sgradevoli, come di uova marce, e stati emotivi inaspettati e intensi, ripetute crisi convulsive e difficoltà nella memoria e nella fonazione
  • e. in associazione ad HIV: problemi relativi alla coordinazione, demenza e progressivi cambiamenti di personalità. Può manifestarsi intorpidimento e debolezza in diverse parti del corpo. Le zone interessate sono in correlazione con le aree del midollo spinale interessate dall’infiammazione.

Si aggiunge come le possibilità di recupero possono contemplare anche una guarigione non completa, e l’eventualità che il paziente vada incontro a decesso è correlata alla causa specifica e alla rapidità diagnostica e di trattamento.

Cosa può causare I’encefalite?

Nella maggior parte dei casi l’origine deve essere ricondotta ad un virus, come il virus dell’Herpes Zoster, il virus dell’Herpes Simplex, il citomegalovirus oppure il virus del Nilo Occidentale.

Tra i batteri che con maggiore frequenza scatenano questa infezione, si possono citare il Borrelia burgdorferi, il Mycoplasma pneumoniae oppure il Bortella henselae. Vanno ricordati anche alcuni protozoi, come ad esempio i protozoi che determinano la toxoplasmosi o la malaria.

Come si prende un’encefalite?

La trasmissione può avvenire per mezzo del contatto diretto con saliva, secrezioni nasali e più in generale secrezioni di gola e tratto respiratorio. Per esempio attraverso colpi di tosse, baci, uso condiviso di posate, bicchieri, rossetto o spazzolino da denti, passaggio di una sigaretta.

L’insorgenza dei sintomi può essere improvvisa, e caratterizzarsi da una rapida progressione. Ai primi sintomi è fondamentale rivolgersi al proprio medico o al pronto soccorso.

Come si diagnostica una encefalite?

Solitamente vengono effettuati:

  • risonanza magnetica per immagini (RMI), con la quale è possibile intercettare eventuali anomalie nel cervello, utili a confermare il sospetto d’infiammazione o a comprendere il virus che l’ha causata
  • TAC, utile per escludere la possibilità che i sintomi siano riconducibili ad altre patologie quali ictus o tumore al cervello. La TAC e la RMI servono anche a capire se la puntura lombare è una pratica sicura o meno
  • puntura lombare, o rachicentesi, svolta per prelevare un campione di liquido cerebrospinale che, in caso di encefalo e meningi infiammate, vede aumentare il numero di globuli bianchi.

Al fine di identificare il virus responsabile dell’encefalite, si effettuano prelievi di sangue e di liquido cerebrospinale per trovare gli anticorpi del virus. Questi prelievi sono svolti sia durante la malattia sia durante la fase della guarigione. I virus sono a volte sottoposti a colture affinché siano identificati con maggiore facilità.

Quando non si rinviene alcuna causa, si può essere di fronte ad una encefalite autoimmune oppure correlata ad una neoplasia.

Quali trattamenti sono previsti?

Per trattare l'encefalite causata dal virus dell’Herpes Simplex e Zoster, viene somministrato l’aciclovir, un farmaco antivirale efficace contro questi virus. Per l’encefalite da citomegalovirus, il farmaco antivirale ganciclovir è un’opzione di trattamento. L’uso del farmaco Foscarnet, da solo o in combinazione con il ganciclovir, può essere considerato un’alternativa. Nel caso in cui la causa dell’encefalite sia batterica, possono essere somministrati diversi antibiotici.

Per l’encefalopatia associata all'HIV, viene utilizzata una combinazione di farmaci antiretrovirali per migliorare la funzione del sistema immunitario e ritardare la progressione dell’infezione e delle complicanze. Nei casi di encefalite autoimmune, il trattamento prevede l’uso di corticosteroidi come prednisone o metilprednisone, la plasmaferesi, per rimuovere gli anticorpi anomali dal sangue, o l’immunoglobuline somministrate per via endovenosa.

Non esiste un trattamento specifico, infine, per gli altri virus e per la maggior parte delle altre cause. Si interviene quindi alleviando i sintomi, fornendo se necessario un supporto vitale fino all’attenuazione dell’infezione, entro 1 o 2 settimane.