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Esame parassitologico delle feci: quando e come farlo?


L’esame parassitologico delle feci permette di individuare la presenza di parassiti intestinali con un alto grado di esattezza. Vediamo di cosa si tratta e qual è la procedura con cui si esegue

L’esame parassitologico delle feci viene eseguito per individuare le parassitosi intestinali. Consiste nella ricerca di uova e parassiti attraverso la valutazione al microscopio di un campione di feci.

Cos’è e a cosa serve l’esame parassitologico delle feci?

Alcuni parassiti possono insediarsi nel tratto gastro-intestinale dell’uomo, venendo poi rilasciati, insieme alle loro uova, nelle feci. I parassiti che più frequentemente si rilevano nelle feci sono:

A volte i parassiti, sono visibili a occhio nudo, ma in generale, per accertarne la presenza, è necessario l’esame parassitologico. 

Quando viene richiesto l’esame delle feci per i parassiti?

L’esame parassitologico delle feci viene richiesto in genere quando si sospetta un’infezione intestinale da parassiti. Alcuni sintomi tipici delle parassitosi sono:

  • Diarrea, a volte con presenza di sangue e muco
  • Dolori addominali
  • Febbre
  • Nausea e vomito
  • Ostruzioni intestinali
  • Dimagrimento
  • Anemia.

Le infezioni parassitarie di solito sono provocate all'assunzione di cibi o bevande contaminate dalle uova del parassita. Alcuni condizioni o situazioni possono favorirle, per esempio:

Più in generale, l’infezione parassitaria è favorita da tutte quelle situazioni dove non sono garantite le normali condizioni igieniche, o dove la depurazione dell’acqua non è adeguata.

Le parassitosi, di solito, si risolvono spontaneamente nell'arco di alcuni giorni, senza che insorgano complicanze. A volte può rendersi necessario un trattamento farmacologico. Dal momento che i sintomi provocati da infezioni parassitarie sono comuni a molte condizioni patologiche, l’esame delle feci permette di individuare con certezza la presenza di parassiti, o escluderla.

Per una corretta diagnosi, l’esame parassitologico dovrebbe essere affiancato ad altri esami che hanno lo scopo di identificare altri eventuali patogeni responsabili dei sintomi. 

Qual è la procedura?

L’esame parassitologico si esegue attraverso la raccolta di tre campioni di feci, in tre giorni differenti: un solo campione non è sufficiente per una diagnosi esauriente. Alcuni parassiti, infatti, possono comparire ciclicamente nelle feci, rendendo necessario la raccolta del campione in momenti differenti. 

La raccolta deve essere effettuata a domicilio, a casa del paziente, con l’utilizzo di un apposito contenitore sterile, fornito di paletta. Per una corretta procedura, bisogna prelevare una quantità adeguata di campione, perché l’esame non venga inficiato da falsi positivi.

È importante inoltre non contaminare con urina o acqua il contenitore, che deve essere chiuso immediatamente dopo l’operazione, e consegnato al laboratorio entro il più breve lasso di tempo. I campioni devono essere conservati correttamente per prevenire il deterioramento delle strutture parassitarie che può rendere difficoltosa l’identificazione e di conseguenza la diagnosi. 

Alcune sostanze e farmaci possono interferire con il ritrovamento di parassiti intestinali, per questo potrebbe essere necessario sospenderne l’assunzione per una settimana. 

Esame parassitologico feci: positivo o negativo

I risultati dell’esame parassitologico vengono espressi mediante positività o negatività.

Il risultato positivo indica la presenza di parassiti e uova e la presenza di infezione del tratto digestivo. I parassiti vengono poi identificati e quantificati in numerosi o scarsi. Anche se solitamente l’infezione è dovuta a un solo tipo di parassita, a volte potrebbero essere presenti più tipi.

Se l’esame risulta negativo le cause dell’infezione o della sintomatologia devono essere ricercate altrove. 

Quanto tempo ci vuole per i risultati di un esame parassitologico?

I risultati di un esame parassitologico delle feci di solito vengono resi noti entro pochi giorni. Gli stessi risultati devono essere valutati dal proprio medico curante, che è a conoscenza della storia clinica del paziente e del quadro anamnestico. 

L’esame parassitologico di solito è accompagnato da un esame chimico-fisico del campione di feci, teso a individuare, oltre ai parassiti, la presenza di altri elementi, come fibre muscolari e grassi, o per la ricerca del sangue occulto nelle feci.