Cerca nel sito
Chiudi

Il varicocele: cause, sintomi e trattamenti

A cura di
Fabio
Leva

Il varicocele è una anomala dilatazione varicosa. In forme diverse, può interessare sia gli uomini che le donne. Da quali cause è determinato? E in che modo si interviene?

Che cos’è il varicocele?

Il varicocele è una dilatazione varicosa anomala delle vene del plesso pampiniforme. Il plesso pampiniforme è un sistema di piccoli vasi venosi che raccoglie il sangue dopo che questo ha rilasciato ossigeno e nutrienti.

In termini più diretti, il varicocele è un rigonfiamento anomalo delle vene testicolari o spermatiche. Questo rigonfiamento impedisce il deflusso del sangue venoso dal testicolo verso la parte alta del corpo, creando reflusso e stasi di sangue verso il testicolo.

Il varicocele interessa non solo la popolazione maschile. Esiste infatti anche il varicocele pelvico femminile.

Quale incidenza ha?

Questa dilatazione riguarda nel 95% dei casi il testicolo sinistro. Nell’11% dei casi il varicocele può coinvolgere entrambi i testicoli: in questo caso si parla di varicocele bilaterale.

Questa patologia riguarda soprattutto i giovani maschi tra i 15 e i 25 anni ed è più difficile che compaia in età successive.

Come viene classificato sul piano clinico?

Il varicocele può essere classificato in cinque gradi

  • 0: vera e propria assenza di reflusso durante la manovra di Valsalva
  • I: presenza di reflusso esclusivamente a livello del funicolo
  • II: presenza di reflusso al polo superiore del testicolo
  • III: presenza di reflusso al polo inferiore del testicolo
  • IV: presenza di reflusso basale continuo che aumenta significativamente mediante manovra di Valsalva.

La manovra di Valsalva consiste nel creare pressione all’interno addome chiudendo la bocca e naso ed espirando.

Per quali ragioni si sviluppa?

Normalmente le vene hanno delle valvole anti-reflusso dette a nido di rondine, che permettono al sangue di circolare in una sola direzione, ossia verso il cuore. In alcune persone, però, le pareti venose sono più molli, e questo porta le valvole a non combaciare perfettamente, permettendo un reflusso di sangue.

Il reflusso dilata la vena distanziando ulteriormente i lembi delle valvole, in un meccanismo vizioso che porta a un peggioramento progressivo della situazione. Questa una condizione è nota come vene varicose, e si può presentare anche in altri distretti come gli arti inferiori o, con un meccanismo diverso, nel plesso emorroidario.

I testicoli sono all’esterno dell’addome, nella sacca scrotale, proprio perché è fondamentale che la loro temperatura sia lievemente più bassa per poter completare correttamente la formazione dei nuovi spermatozoi. 

Poiché la vena renale trasporta moltissimo sangue (il rene ne filtra una grande quantità per produrre l’urina), un reflusso dalla vena renale sinistra attraverso la vena spermatica allagherà letteralmente di sangue molto caldo il testicolo sinistro. Ciò avrà due conseguenze:

  • aumento della temperatura dello scroto con danno sulla spermatogenesi di entrambi i testicoli
  • stasi venosa con danno selettivo al testicolo sinistro che non riuscirà più ad eliminare le scorie.

Cosa succede se hai il varicocele?

I sintomi del varicocele possono variare in base al paziente. In molti casi, il varicocele può essere asintomatico e non causare alcun disagio. Tuttavia, alcuni pazienti possono manifestare alcuni sintomi:

  • dolore, che può essere lieve o acuto e può variare da costante a intermittente
  • scomodità, e disagio, che aumentano durante o dopo l’attività fisica o in posizione eretta prolungata o quando fa caldo
  • senso di pesantezza o gonfiore nello scroto
  • tumefazione molle palpabile
  • atrofia testicolare, dal momento che nei casi di grado più elevato, il varicocele può portare a una riduzione delle dimensioni del testicolo sinistro
  • aumento della temperatura
  • scarsa ossigenazione dei tessuti.

Spesso, però, il varicocele viene scoperto durante un esame fisico di routine o durante una valutazione per problemi di fertilità.

Dove fa male il varicocele?

Il dolore, quando presente, può manifestarsi in diverse aree, a seconda del paziente. Di solito, il dolore è localizzato nella zona in cui si trovano le vene dilatate, tipicamente nella porzione superiore dello scroto o a ridosso del canale inguinale.

Come sentire il varicocele?

Per svolgere l’autopalpazione del testicolo è necessario essere in un ambiente caldo, poiché le vene varicose possono rilassarsi e dilatarsi meglio in queste condizioni, rimanendo in piedi in modo confortevole, in modo che lo scroto sia rilassato.

L’indice e il medio vanno posizionati sulla parte superiore del testicolo, vicino al cordone spermatico. Si può farlo una mano alla volta, esaminando un lato dello scroto per volta. Si applica una leggera pressione sul testicolo mentre si sente delicatamente lungo il cordone spermatico.

Bisogna quindi individuare eventuali vene dilatate o gonfie, che possono sembrare verminiformi al tatto. Si può provare a cambiare posizione, chinandosi in avanti, tossendo o spingendo come per andare di corpo, per sentire se il varicocele diventa più evidente al tatto.

In che modo si interviene?

Si deve stadiare il varicocele mediante un ECD scrotale e valutare la fertilità mediante uno spermiogramma. Se lo spermiogramma è alterato si completa l’indagine con esami ormonali per escludere altri problemi.

Cosa non fare quando si ha il varicocele?

Le persone che soffrono di varicocele dovrebbero evitare marcati sforzi, in particolare il sollevamento pesi, perché può aumentare il reflusso sull’intero della vena spermatica con conseguente ulteriore dilatazione e sfiancamento.

Quando preoccuparsi per il varicocele?

Il varicocele diventa pericoloso proprio quando si sperimentano gonfiore anomalo e dolore allo scroto. Anche i testicoli che presentano dimensioni differenti devono essere immediatamente oggetto di visita medica, anche specialistica.

Quando si deve operare il varicocele?

L’eventualità di ricorrere ad una operazione chirurgica dipende molto dall’età del paziente, dalla sua intenzione di avere figli nel breve o nel lungo termine, dall’esito dello spermiogramma e dal grado del varicocele.

Il grado I e il grado II non richiedono intervento chirurgico, tranne nei casi in cui il paziente abbia particolare fastidio allo scroto oppure lo spermiogramma presenti delle alterazioni. Il grado III richiede un’operazione chirurgica correttiva.

Cosa succede se non si cura il varicocele?

Potenzialmente i casi più gravi possono portare a sterilità, dolore cronico, atrofia del testicolo, molto raramente trombosi delle vene del plesso pampiniforme.

La valutazione del rischio di queste complicanze è il nocciolo della questione da affrontare durante la visita andrologica, poiché in moltissimi casi non avviene nessuna di queste evenienze e quindi ci si può limitare a tenere sotto controllo con esami periodici il quadro clinico.

Chi ha il varicocele può eiaculare?

Una delle conseguenze di questa condizione è il volume ridotto del testicolo interessato. Pertanto, è possibile che il paziente abbia quantità e qualità del proprio liquido seminale ridotte. La capacità di avere un’erezione di solito non diminuisce.

Chi ha il varicocele può avere figli?

Normalmente sì. Si tratta di una patologia estremamente comune nei maschi e nella maggior parte dei casi senza conseguenze di rilievo. L’importante è farla valutare a uno specialista per stimare il rischio di infertilità.

L’intervento chirurgico, se fatto in giovane età, di solito migliora lo spermiogramma o ne impedisce o rallenta il peggioramento, ma è fondamentale diagnosticarlo alla fine della pubertà, non magari 20 anni dopo, in piena età adulta, quando l’eventuale danno potrebbe già essere irreversibile.

È possibile fare prevenzione?

Attualmente non ci sono attività o azioni in grado di prevenire il varicocele.