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La digestione

A cura di
Andrea
Costantino

Grazie alla digestione, il corpo trasforma il cibo in sostanze assimilabili e utilizzabili dal corpo. Come avviene questo processo? E quali organi interessa?

Che cos’è la digestione?

La digestione può essere definita come il processo fisiologico attraverso il quale il corpo trasforma gli alimenti ingeriti in sostanze assimilabili e utilizzabili dall’organismo. Questo processo coinvolge l’apparato digerente, un complesso di organi che lavorano in sinergia per scomporre i cibi in particelle più piccole e digeribili.

Quando inizia e finisce la digestione?

In estrema sintesi, si può dire che tutti i processi digestivi iniziano nella cavità orale, in cui il cibo è masticato dai denti e miscelato, per mezzo della lingua con la saliva. Tra gli enzimi presenti a questa altezza si segnala la ptialina, per la scomposizione dell’amido.

Quindi il cibo viene deglutito e passa attraverso l’esofago fino allo stomaco, nel quale viene ulteriormente scomposto grazie all’azione dei succhi gastrici e dell’enzima chiamato pepsina, in grado di digerire le proteine. Dopo lo stomaco il cibo entra nell’intestino tenue, nel quale avviene la maggior parte della digestione e dell’assorbimento dei nutrienti. Qui, gli enzimi pancreatici e biliari contribuiscono a scomporre i grassi, i carboidrati e le proteine in molecole più piccole.

Infine, le sostanze nutrienti vengono assorbite attraverso le pareti dell’intestino tenue e trasportate al fegato per la successiva distribuzione ai tessuti del corpo. Le sostanze di scarto non digeribili, insieme all’acqua, vengono invece trasportate nell’intestino crasso, in cui avviene la formazione delle feci e il riassorbimento dell’acqua, e quindi l’eliminazione attraverso il retto e l’ano.

Apparato digerente

I principali organi che costituiscono l’apparato digerente sono:

  • bocca: questo è il punto di ingresso del cibo nel sistema digerente. Qui avviene la masticazione e l’inizio della digestione dei carboidrati grazie all'azione dell'enzima saliva
  • faringe: si tratta di una cavità condivisa sia dal sistema digerente che dal sistema respiratorio. Serve a trasportare il cibo dalla bocca all’esofago
  • esofago: è definibile come un tubo muscolare che trasporta il cibo dalla faringe allo stomaco tramite movimenti muscolari coordinati chiamati peristalsi
  • stomaco: questo organo, a forma di sacco, immagazzina il cibo ingerito e ha una parete muscolare che aiuta nella digestione meccanica e chimica dei nutrienti. Qui avviene anche la produzione di acido cloridrico e degli enzimi digestivi
  • intestino tenue: parte più lunga del tratto digerente e suddivisa in tre sezioni, duodeno, digiuno e ileo. È nel tenue che avviene la maggior parte dell’assorbimento dei nutrienti nel flusso sanguigno
  • intestino crasso: questa invece è la parte finale del tratto digerente che assorbe acqua e sali minerali dai residui di cibo non digeriti, formando le feci. Comprende il cieco, il colon (ascendente, trasverso, discendente e sigmoideo) e il retto
  • ano: è l’apertura inferiore dell'apparato digerente tramite il quale avviene l’eliminazione delle feci.

Quali sono le quattro fasi della digestione?

La digestione può altresì essere descritta in quattro fasi, che sono masticazione, deglutizione, digestione e assorbimento.

  • masticazione: questa fase inizia nella bocca dove il cibo viene masticato e sminuzzato dai denti. Durante la masticazione, le ghiandole salivari secernono la saliva che contiene enzimi come l’amilasi salivare per iniziare la digestione del cibo. Il cibo viene ridotto in un bolo, così da essere facilmente deglutito
  • deglutizione: il cibo viene quindi spinto dalla lingua e deglutito verso l’esofago e quindi nello stomaco
  • digestione: si può distinguere tra digestione meccanica e digestione chimica. La digestione meccanica avviene principalmente nello stomaco, nel quale le pareti muscolari contraggono e mescolano il cibo per aiutare a scomporlo ulteriormente. La digestione chimica avviene grazie agli enzimi e alle sostanze chimiche presenti nel tratto digestivo. Nel caso dello stomaco, ad esempio, sono secreti l’acido cloridrico e la pepsina per scomporre le proteine presenti nel cibo. Nelle fasi successive della digestione, come nell'intestino tenue, vengono secreti enzimi da vari organi, come il pancreas e l’intestino tenue stesso, per completare la scomposizione degli alimenti in nutrienti utilizzabili
  • assorbimento: dopo la digestione, i nutrienti ottenuti dai cibi vengono assorbiti attraverso le pareti intestinali e trasferiti nel flusso ematico per essere utilizzati dal corpo. Gli intestini, in particolare l'intestino tenue, sono specializzati nell’assorbimento dei nutrienti essenziali come carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali.

Quali sono i principali enzimi coinvolti nella digestione?

I principali enzimi digestivi, le loro funzioni e gli organi da cui sono secreti sono:

  • amilasi: questo enzima aiuta a scomporre i carboidrati (amidi e zuccheri) in molecole più piccole. Viene secreto dalle ghiandole salivari, presenti nella bocca, e dal pancreas
  • proteasi, come pepsina e tripsina. Questi enzimi invece scompongono le proteine ​​in peptidi più piccoli e aminoacidi. La pepsina è secreta dallo stomaco, mentre la tripsina è secreta dal pancreas
  • lipasi: aiuta nella digestione e scomposizione dei grassi in acidi grassi e glicerolo. Viene prodotta dal pancreas
  • lattasi, saccarasi e maltasi: aiutano nella digestione di zuccheri specifici. La lattasi scompone il lattosio, lo zucchero del latte, la saccarasi scompone il saccarosio, e la maltasi scompone il maltosio, presente nei cereali. Questi enzimi sono principalmente secreti dalle cellule che rivestono l’intestino tenue.

Quanto tempo ci vuole per la digestione?

Una buona digestione si completa in tempi differenti, soprattutto in base a cosa e quanto si è mangiato in un pasto.

Si può dire che per uno spuntino o un pasto leggero lo stomaco impiega circa 2, 3 ore per digerire completamente il cibo, mentre per pasti normali il tempo di digestione si estende alle 3, 4 ore. Il cibo ingerito raggiunge il tratto finale dell’intestino tenue in un periodo compreso tra le 6 e le 8 ore. L’evacuazione delle scorie e dei residui non digeribili inizia circa 24 ore dopo la deglutizione e può richiedere alcuni giorni per completarsi.

La digestione dei cibi ricchi di grassi ha bisogno di più tempo rispetto a cibi leggeri o meno grassi. Questo perché i grassi richiedono una maggiore attività enzimatica per essere scomposti in molecole più piccole. Il processo di digestione dei grassi può richiedere da 4 a 6 ore o anche più tempo, a seconda delle quantità e del tipo di grasso ingerito.