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Frattura della clavicola, trattamento e cura


La frattura della clavicola è uno degli infortuni più comuni. Vediamo quali sono le cause principali e i trattamenti

Frattura della clavicola: di cosa si tratta?

La frattura della clavicola consiste nella rottura dell’osso che collega lo sterno alla spalla. La clavicola, nello specifico, è un osso lungo e sottile, incurvato, che collega la scapola allo sterno, supportando la funzionalità degli arti superiori. Oltre a collegare la spalla al tronco, la clavicola protegge il polmone, il plesso brachiale e i vasi sanguigni sottostanti. 

In caso di frattura della clavicola, queste strutture possono subire danneggiamenti, a causa della loro vicinanza all’ osso rotto e dei bordi taglienti che si formano in corrispondenza dei due monconi ossei. Si tratta, tuttavia di una eventualità rara.

Quali sono le cause della rottura della clavicola?

La frattura della clavicola è piuttosto comune in chi pratica sport di contatto, o attività in cui le cadute sono frequenti come, sci, ciclismo, motociclismo e ippica. La maggior parte di questi infortuni sono dovuti a violente cadute sulla spalla o sulla mano tesa, o a contrasti e traumi che colpiscono direttamente la clavicola.

Questo tipo di frattura è abbastanza diffuso anche tra i bambini, dal momento che il loro processo di ossificazione non è ancora completo, e tra i neonati, soprattutto durante un parto difficile. Negli adulti, la probabilità di rompersi la clavicola diminuisce, grazie a una maggiore densità ossea, per cui la forza necessaria a produrre la rottura dell’osso deve essere di maggior entità.

I fattori di rischio che predispongono in maggior misura alla frattura della clavicola sono:

  • Età avanzata
  • Giovane età
  • Bambino macrosomico alla nascita (ovvero con un peso superiore ai 4 kg).
  • Osteoporosi
  • Pratica di sport di contatto
  • Carenza di calcio nella dieta.

Classificazione

Esattamente come avviene per gli altri tipi di frattura, è possibile classificare la frattura della clavicola in base a diversi parametri. Ad esempio, in base ai frammenti ossei che si producono dopo la rottura dell’osso, è possibile distinguere la frattura in:

  • Composta: quando i due monconi ossei restano allineati
  • Scomposta: quando i frammenti della frattura subiscono spostamenti.

Un’altra distinzione si basa sull'integrità dei tessuti cutanei che ricoprono la parte, e differenzia la frattura in:

  • Esposta: se la cute viene lacerata o lesionata
  • Chiusa o semplice: se non sono presenti lacerazioni cutanee.

Infine, la rottura può avvenire in diversi punti dell’osso:

  • Nel corpo centrale: come indica il termine stesso, è la parte centrale dell’osso, ed è la sede di frattura più frequente
  • Nel terzo laterale: l’estremità della clavicola che ci congiunge alla spalla
  • Nel terzo mediale: le estremità della clavicola che si collega allo sterno.

Quali sintomi provoca la frattura della clavicola?

I sintomi più comuni di una frattura della clavicola includono:

  • Dolore nella zona interessata, che può essere intenso e acuto
  • Gonfiore e arrossamento
  • Difficoltà a muovere l'arto superiore
  • Deformità nell'area della frattura
  • Sensazione di crepitio o scricchiolio quando si muove la spalla
  • Ematomi
  • Sensazione di formicolio o intorpidimento 
  • Sensazione di debolezza.

In alcuni casi, i sintomi possono essere meno evidenti, soprattutto se la frattura è lieve, ma in genere il dolore e la difficoltà di movimento sono sempre presenti. 

Diagnosi

La diagnosi di frattura della clavicola viene solitamente effettuata attraverso un esame fisico e una radiografia. Durante l'esame fisico, il medico analizza l'area della clavicola per individuare eventuali deformità, gonfiore, sensibilità o dolore. Il medico può anche verificare la gamma di movimento dell'arto superiore per determinare se ci sono restrizioni o difficoltà.

L’esame d’elezione rimane la radiografia a raggi X, in grado di produrre immagini dell'osso e delle strutture circostanti, e mostrare la posizione, la forma e la gravità della frattura. 

In alcuni casi, può essere necessario un esame di imaging più avanzato, come la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica, per valutare la gravità della lesione o per rilevare eventuali lesioni associate.

Quanto tempo ci vuole per guarire da una frattura alla clavicola?

I tempi di guarigione per le fratture della clavicola si aggirano tra le 3 e le 12 settimane, a seconda della gravità e del punto dell’osso interessato dalla rottura, e della salute generale del paziente. I bambini, generalmente, guariscono in tempi più brevi, con tempi che vanno dalle 3 alle 4 settimane, mentre adolescenti e adulti necessitano di periodi di tempo più lunghi.

Durante il processo di guarigione, il paziente può avvertire ancora dolore e gonfiore nell'area della frattura, ma questi sintomi dovrebbero diminuire gradualmente con il tempo.

Come si cura una frattura alla clavicola?

Le cure e i trattamenti per una clavicola fratturata dipendono dalla gravità e dal tipo di frattura. Il trattamento è conservativo quando la frattura è composta e chiusa e non sono presenti complicanze. In caso contrario, soprattutto quando la frattura è scomposta, si ricorre all’intervento chirurgico.

Trattamento conservativo

Il trattamento conservativo consiste nell’immobilizzazione della spalla attraverso il bendaggio a otto o il bendaggio a triangolo. Queste procedure hanno sostituito le ingessature tradizionali, e permettono di mantenere stabile la clavicola, esercitando una pressione sulla zona. In questo modo, si rende possibile la formazione del callo osseo, deputato a ricongiungere i frammenti fratturati.

Il bendaggio a otto, nello specifico, prevede l’immobilizzazione di entrambe le spalle, e ha lo scopo di mantenerle retroposte, consentendo una migliore guarigione dell’osso fratturato. Dopo il bendaggio, è in genere necessario un percorso di riabilitazione fisioterapica, attraverso esercizi mirati al recupero della forza muscolare e del normale movimento dell’arto.

L'immobilizzazione dell'arto superiore con un tutore o una benda è utile per stabilizzare l'osso fratturato, ai fini di una efficace guarigione. Un’immobilizzazione efficace è fondamentale per evitare dolore e complicanze.

Trattamento chirurgico

In caso di frattura della clavicola scomposta che coinvolga anche il plesso brachiale, ovvero la rete di nervi spinali deputata all'innervazione motoria e sensitiva di torace, spalla, braccio e mano, potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico.

Attraverso l’operazione, la frattura viene ridotta e stabilizzata mediante placche e viti, e immobilizzata nel post-operatorio attraverso un tutore. La chirurgia è utile al fine di evitare complicanze, come la lesione di vasi, cute, nervi e legamenti che possono essere provocate dai due monconi ossei.

Dopo di ciò, si procede con la riabilitazione. I tempi di recupero, in caso di trattamento chirurgico, sono più brevi rispetto a quelli necessari dopo un trattamento  conservativo.