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La trichinosi


La trichinosi è una patologia parassitaria causata da Trichinella spiralis o specie affini che si manifesta con sintomi gastrointestinali e muscolari.

Che cosa è la trichinosi?

La trichinosi o trichinellosi è una patologia provocata dal parassita Trichinella spiralis e da specie affini (Trichinella pseudospiralis, nativa, nelsoni, e britovi). Questi parassiti possono infettare diversi mammiferi, compreso l'essere umano.

Ogni anno si registrano circa 10.000 casi di trichinosi in tutto il mondo.

Dove si trova la Trichinella?

La Trichinella è diffusa in tutte le regioni del mondo e può colpire diversi tipi di animali, come maiali, cinghiali, volpi, orsi, roditori. Come si è detto, la trasmissione all'uomo avviene principalmente attraverso il consumo o la lavorazione di carne cruda o poco cotta proveniente da animali infetti. In particolare, il maiale e il cinghiale sono spesso coinvolti come veicoli di trasmissione.

Come avviene l’infezione?

Le larve si liberano nel tratto digestivo dell’organismo ospite, dove si sviluppano in vermi adulti. Le femmine si riproducono nell'intestino tenue, rilasciando nuove larve vitali che attraverso il flusso sanguigno e linfatico, si diffondono ai muscoli scheletrici, dove si incistano e possono rimanere vitali per molti anni, in attesa di essere ingerite da un nuovo ospite.

Cosa può causare la trichinosi?

La trichinosi può causare una serie di sintomi variabili, a seconda del ceppo di parassiti coinvolto, la carica infettante e la risposta del singolo. Spesso si presenta in forma lieve o asintomatica, in altri casi ha manifestazioni gastrointestinali e muscolari.

Nel corso della prima settimana dall'ingestione delle larve di Trichinella, possono insorgere sintomi simili a quelli influenzali:

In una fase successiva, nell’arco di due settimane dall’infezione, quando le larve si diffondono nel corpo depositandosi nelle cellule dei muscoli striati, possono comparire dolori muscolari diffusi

Il dolore può estendersi ai muscoli della respirazione, causando nei casi più severi dispnea, ai muscoli della fonazione e della deglutizione.

Quando la sintomatologia è lieve, ovvero nella maggior parte dei casi di trichinosi, recede entro alcuni mesi. 

Nelle infezioni più gravi, al contrario, la malattia può comportare complicazioni a livello nervoso, cardiaco e polmonare, anche potenzialmente fatali:

Diagnosi

Poiché i sintomi non sempre sono immediatamente riconducibili alla trichinosi, le analisi del sangue sono fondamentali per ottenere una diagnosi. Permettono infatti di rilevare la presenza di anticorpi contro la Trichinella. La conferma diagnostica può prevedere anche ulteriori procedure, come biopsie muscolari, per identificare larve o cisti, o derivare da altri dati emersi dai test sierologici come l’eosinofilia (alti livelli di globuli bianchi eosinofili). 

Come si uccide la Trichinella?

Per eliminare la Trichinella è importante adottare misure appropriate durante la preparazione e la cottura della carne. La cottura alla giusta temperatura, generalmente di almeno 65°C, è in grado di uccidere le larve e prevenire l'infezione. Anche il congelamento della carne a una temperatura di -15° per circa 20 giorni può essere efficace nel farlo, sebbene sia poco indicato nel caso delle carni di specie selvatiche, che potrebbero essere infestate da specie parassitarie resistenti alle basse temperature.

Va sottolineato, al contrario che, pratiche come la salatura, l’essiccamento o l’affumicatura e cottura nel forno a microonde non garantiscono l'uccisione del parassita.

Per evitare l'insorgere della trichinosi, è essenziale adottare anche accorgimenti igienico-sanitari preventivi volti a garantire la sicurezza alimentare:

  • cottura adeguata: come già detto, assicurarsi che la carne sia cotta in modo accurato è fondamentale per distruggere eventuali larve parassitarie. La carne dovrebbe volgere dal rosa al bruno 
  • controllo veterinario nel caso di animali selvatici o maiali macellati in ambiente domestico, per garantire che le carni siano esenti da larve e sicure per il consumo umano
  • rispetto di una rigorosa igiene durante la macellazione domestica, con una scrupolosa pulizia degli strumenti impiegati
  • controllo dell'alimentazione dei maiali da allevamento: è importante impedire loro di consumare carne cruda di altri animali, inclusi potenziali portatori di larve come i ratti. Questa misura preventiva riduce il rischio di contaminazione.

Cura della trichinosi

Una volta che la diagnosi è confermata, il medico indicherà un trattamento mirato per contrastare l'azione del parassita.

Tra le opzioni terapeutiche più comuni ci sono l'albendazolo e il mebendazolo, antiparassitari che mirano ad eliminare i vermi adulti presenti nell'intestino. In genere, sono somministrati per via orale e rappresentano un elemento chiave nel debellare l'infezione nel suo stadio iniziale. È importante sottolineare che, sebbene siano efficaci nel trattare l'infezione intestinale, questi farmaci possono avere un impatto limitato sulle larve già incamerate nei muscoli.

Per alleviare i sintomi legati all'invasione muscolare, possono essere prescritti analgesici, che aiutano a gestire il dolore, la debolezza e altri disagi derivanti dalla presenza delle larve nei tessuti muscolari.

In casi più gravi, qualora l'infezione abbia causato complicazioni cardiache, neurologiche o polmonari, potrebbe essere necessario il ricorso all'uso di farmaci cortisonici, allo scopo di ridurre l'infiammazione e gestire eventuali conseguenze più serie dell'infezione.