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L’edema osseo (o spongioso), cos’è, le cause e le terapie

A cura di
Silvia
Accornero

L’edema osseo viene definito come una fuoriuscita con accumulo anormale di liquidi nella sezione interna dell’osso. È caratteristico delle ossa dotate di midollo.

Cos'è l'edema osseo

L’edema osseo viene definito come l’accumulo anormale di liquidi nella sezione interna dell’osso. È caratteristico delle ossa dotate di midollo. 

Il sintomo principale dell’edema osseo è il dolore, possono anche osservarsi variazioni del colore della pelle nella zona interessata, qualora si verifichi la presenza del liquido fuoriuscito a livello dell’epidermide.

Le cause sono diverse, spesso di natura traumatica e la prognosi per il processo di guarigione è variabile da poche settimane ad alcuni mesi. Nei casi di edema osseo i tempi di guarigione dipendono infatti dalla gravità della situazione clinica. 

Sono maggiormente colpite le zone articolari (l’edema osseo del ginocchio è il più frequente) e le ossa lunghe, quali per esempio il femore. Per la diagnosi è essenziale la risonanza magnetica, in quanto ad occhio nudo o con altre metodiche non è possibile stabilire con certezza se effettivamente la sintomatologia riportata dal paziente sia causata da un edema. 

Cos’è l’edema osseo

Tra le componenti delle nostre ossa ci sono diversi elementi. Uno dei componenti interni dell’osso è il midollo che ha la funzione di produrre le cellule del sangue. La sede del midollo è esattamente dove si realizza l’accumulo di liquidi anomalo che viene definito edema osseo o anche, proprio per la posizione, edema midollare osseo. 

La presenza di liquido all’interno dell’osso genera il dolore, specie al tatto o alla pressione. 

In conseguenza dell’edema, le aree di osso interessate diventano temporaneamente inadatte a sostenere carichi

Cosa provoca un edema osseo

Sono identificate 8 categorie di edema osseo a seconda della causa

Esistono infine forme di edema osseo, definito primarie, di cui non vi è una causa conosciuta.

Quali sono i sintomi dell’edema osseo

L’edema midollare osseo può essere asintomatico o sintomatico. Nel primo caso evidentemente solo gli esami specialistici ne riveleranno la presenza, ma dato che la presenza o meno di sintomi dipende dalla gravità della causa scatenante, gli edemi asintomatici hanno un’altissima probabilità di riassorbirsi spontaneamente, senza particolari complicazioni.

Quando invece una sintomatologia è presente, la principale manifestazione è il dolore nell’area interessata, soprattutto in caso di pressione o carico della struttura ossea con edema. 

Il dolore da edema osseo può essere causato da fattori diversi:

  • aumento della pressione all’interno dell’osso con irritazione o distruzione dei nervi del midollo osseo
  • ipertensione venosa
  • aumentato metabolismo dell’osso nella zona interessata con o senza microfratture
  • irritazione delle periostio (membrana che avvolge l’osso) e delle strutture articolari

Oltre al dolore altri sintomi possibili sono: 

  • gonfiore nell’area interessata
  • ridotta mobilità articolare della parte coinvolta
  • ematoma di colore grigio scuro tendente al nero 

Diagnosi dell’edema osseo

L’edema osseo è diagnosticabile esclusivamente tramite risonanza magnetica. L’esame obiettivo del medico è infatti insufficiente a stabilire con certezza che il dolore o il livido apparsi in una determinata area corrispondano effettivamente ad un edema osseo sottostante. 

L’anamnesi, cioè la raccolta delle informazioni in merito alle condizioni di salute e alla sintomatologia del paziente è invece utile per poter indirizzare il medico a comprendere la causa dell’edema osseo e a proporre alcune strategie terapeutiche. 

Come si cura un edema osseo

Se la condizione non è particolarmente grave, la terapie si può risolvere anche spontaneamente, con il riassorbimento dei liquidi in eccesso che l’hanno causata. A seconda della causa e della gravità del quadro le strategie terapeutiche possibili sono

Terapie fisiche:

 

  • riposo e astensione dall’utilizzo delle zone ossee e articolari interessate (anche attraverso l’utilizzo di appositi tutori)
  • magnetoterapia pulsata (PEMF)
  • trattamento con onde d’urto (ESWT)

Terapie farmacologiche

 

  • iloprost (una terapia endovenosa che migliora la circolazione del sangue)
  • difosfonati (terapie per bocca o con iniezioni endovenose o intramuscolari che favoriscono la riparazione dell’osso)
  • teriparatide e denosumab (terapie iniettate sottocute che favoriscono la riparazione dell’osso)

Chirurgia

La chirurgia è indispensabile per i casi in cui le terapie fisiche e farmacologiche non sono efficaci o forme molto gravi.