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Edema cerebrale, come si manifesta e quali sono le cause


L'edema cerebrale è una condizione grave che consiste in un accumulo di liquido nel tessuto cerebrale. Di cosa si tratta, quali sono le cause e come intervenire

Edema cerebrale: di cosa si tratta?

L’edema cerebrale è condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di liquido negli spazi intracellulari ed extracellulari del tessuto cerebrale. Il liquido edematoso proviene dai vasi sanguigni, è composto principalmente da plasma, e determina una compressione dei capillari sanguigni e delle pareti del cranio. Tale compressione, detta iperpressione intracranica, blocca l’apporto di ossigeno e nutrienti al cervello, danneggiando inizialmente l’area cerebrale colpita e poi provocandone la morte.

L’edema al cervello può essere responsabile, inoltre, di una condizione nota come idrocefalo. Questo si verifica quando il liquido cefalorachidiano, a causa dell’accumulo edematoso, rimane bloccato nei ventricoli cerebrali senza possibilità di fluire, provocando un accumulo eccessivo all’interno del cervello e peggiorando ulteriormente i sintomi dell’edema. 

L’edema cerebrale è una condizione clinica grave che deve essere sempre trattata come un’emergenza medica. Una diagnosi e una terapia tempestive sono essenziali per evitare danni permanenti al cervello.

Edema cerebrale: sintomi e segni

I sintomi e i segni dell’edema cerebrale sono molteplici e possono variare notevolmente per gravità e tipologia, da paziente a paziente. Il quadro sintomatico, infatti, dipende da diversi fattori, quali le cause scatenanti, l’età del soggetto colpito e l'area del cervello coinvolta. Tra i principali sintomi e segni dell’edema cerebrale figurano:

Cosa può provocare un edema cerebrale? Cause

L’edema cerebrale può avere alla base condizioni di diverso tipo. Tra le principali cause di edema cerebrale, che con più frequenza ne provocano l'insorgenza, figurano:

Esaminiamo ognuna di queste condizioni nel dettaglio.

Trauma cerebrale

I traumi cerebrali, provocati da infortuni e incidenti di diverso tipo (incidenti stradali, cadute, aggressioni) possono danneggiare gravemente il cervello e provocare edema. I traumi cranici più gravi possono produrre anche frattura del cranio ed emorragia, complicando ulteriormente il quadro clinico e peggiorando la pressione intracranica.

Ictus ischemico

L’ictus ischemico è una grave condizione patologica che si verifica quando viene fortemente ridotta o interrotta l’irrorazione sanguigna al cervello. L’ictus può essere dovuto a un coagulo di sangue (trombo o embolo). Senza un adeguato afflusso di sangue, le aree cerebrali interessate non ricevono più ossigeno e cominciano a morire.

Ictus emorragico

Questa condizione è dovuta alla rottura di un vaso sanguigno del cervello, che determina a sua volta la mancata ricezione di sangue e ossigeno. La perdita di sangue (emorragia cerebrale) incrementa la pressione intracranica e favorisce la comparsa di edema. Una delle cause principali di ictus emorragico è l'ipertensione arteriosa, che è pertanto considerata uno dei principali fattori di rischio di edema cerebrale.

Infezioni

L’edema cerebrale può essere dovuto a infezioni provocate da virus, batteri e parassiti, come:

  • Encefaliti
  • Meningiti
  • Toxoplasmosi
  • Empiemi subdurali: raccolte di pus tra le meningi, la dura madre e l’aracnoide.

Tumori al cervello

Le masse tumorali a livello cerebrale possono provocare edema, e un innalzamento della pressione intracranica. A mano a mano che il tumore cresce, spinge sulle pareti ossee e sulle aree encefaliche circostanti.

Altitudine elevata

L'altitudine elevata, o mal di montagna, può verificarsi quando ci si trova a una quota superiore ai 2500 metri in su, può essere causa di diversi disturbi come cefalea, nausea, vertigini e palpitazioni. In alcuni soggetti, questi disturbi possono peggiorare fino a provocare edema cerebrale ed edema polmonare. Non sono ancora del tutto chiare le cause che determinano questa condizione. Tuttavia, ai primi sintomi di mal di montagna, si raccomanda di non salire ulteriormente di quota, ed eventualmente scendere a valle.

Abuso di farmaci oppiacei

L’abuso di farmaci oppiacei può dare esito a diverse complicazioni, tra cui edema cerebrale. Alcuni di questi farmaci, come morfina, codeina e ossicodone sono assunti come antidolorifici, dal momento che hanno forti proprietà analgesiche. Pertanto, in caso di terapia farmacologica a base di questi medicinali, si raccomanda di seguire attentamente le prescrizioni del medico, in merito a dosi e tempi di assunzione. L’uso smodato può avere, oltre all’edema, conseguenze molto gravi e provocare dipendenza.

Diabete

Il diabete è una malattia metabolica cronica dovuta a un’alterata attività dell’insulina. Nel caso in cui la patologia non venga trattata adeguatamente, può dare esito a diverse complicanze. Una di queste è la chetoacidosi diabetica che può essere causa di edema cerebrale.

Cosa succede dopo un edema cerebrale? Complicazioni

Come accennato, l’edema cerebrale è una condizione grave che deve essere riconosciuta e trattata al più presto per evitare conseguenze gravi o letali. Il disturbo può produrre danni permanenti al cervello e complicazioni come:

  • Paralisi
  • Deficit cognitivi
  • Ritardo nello sviluppo per i pazienti giovani
  • Debolezza muscolare e deficit motori
  • Deficit di apprendimento. 

Diagnosi di edema cerebrale

Al fine della diagnosi di edema cerebrale risulta essenziale un accurato esame obiettivo neurologico del paziente, che raccolga i segni e sintomi riconducibili al quadro clinico della patologia. L’iter diagnostico è completato dall’esecuzione di:

  • Esami del sangue, soprattutto se si sospetta che all’origine dell’edema ci siano agenti infettivi, diabete o uso di farmaci
  • Esami radiologici, come TAC (tomografia assiale computerizzata) e RMN (risonanza magnetica nucleare), per individuare con esattezza le dimensioni e la posizione dell’edema.

Come si guarisce da un edema cerebrale?

Il trattamento dell’edema cerebrale è indirizzato a:

  • Ripristinare l’afflusso di sangue e ossigeno al cervello, al fine di arrestarne la progressione e prevenire danni permanenti
  • Curare le cause dell’edema. 

I metodi terapeutici impiegati per raggiungere queste due finalità includono:

  • Ossigenoterapia
  • Osmoterapia
  • Somministrazione di farmaci
  • Ventricolostomia
  • Trattamenti chirurgici
  • Ipotermia indotta.

L’ossigenoterapia consiste nella somministrazione terapeutica di ossigeno, al fine di ripristinare e garantire un'adeguata ossigenazione di tutti i tessuti. Viene effettuata attraverso un respiratore o in camera iperbarica.

L’osmoterapia serve a ridurre l’elevata pressione intracranica. Prevede la somministrazione per via endovenosa di agenti osmotici, che sono in grado di assorbire il liquido edematoso. Questa tecnica non sempre è efficace e può produrre un peggioramento dell'edema; pertanto, la sua esecuzione richiede la massima cautela.

I farmaci per il trattamento dell’edema comprendono: corticosteroidi, diuretici e anticoagulanti (se all’origine del disturbo c’è un coagulo di sangue). La scelta dei farmaci dipende dalle cause che hanno provocato l’edema.

La ventricolostomia è una procedura per trattare l’idrocefalo. Viene praticato un foro sul cranio del paziente, attraverso il quale viene introdotto nei ventricoli cerebrali un piccolo catetere. Attraverso il tubicino, il liquido cefalorachidiano in eccesso viene aspirato, al fine di ridurre la pressione intracranica.

I trattamenti chirurgici praticabili sono due. Il primo è la craniectomia decompressiva, che consiste nella rimozione della parte del cranio contro cui spinge la zona edematosa. Il secondo, previsto solo in caso di ictus, tumore o emorragia cerebrale, consiste nella riparazione e/o rimozione di ciò che ha provocato l’edema.

L’ipotermia indotta consiste nell’abbassamento della temperatura corporea a 32-33 °C, per rallentare la progressione del danno cerebrale e ovviare alla mancanza di ossigeno. Si tratta di un metodo innovativo, ancora poco conosciuto e diffuso.