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Il tenesmo: sintomi, cause e trattamento

A cura di
Andrea
Costantino

Il tenesmo è una contrazione spasmodica che determina uno stimolo continuo all’evacuazione intestinale o alla minzione vescicale. Vediamo come riconoscerlo.

Che cos’è il tenesmo?

Per tenesmo s’intende la sensazione dolorosa e persistente di dover evacuare l’intestino o la vescica, anche quando non c’è effettivamente niente da espellere. Consiste in una contrazione spasmodica dello sfintere dell’ano o della vescica, e in un senso di incompleto svuotamento di questi. Lo stimolo continuo a defecare o urinare, più precisamente, non dipende dallo stato di riempimento della vescica o dell'ampolla ano-rettale (che, al contrario, in caso di tenesmo, sono spesso vuote), ma da uno stato di irritazione e infiammazione a carico di questi distretti corporei.

Il tenesmo può essere il sintomo di diverse patologie ed è spesso associato a dolore, spasmi e disagio nella zona interessata. Come già accennato, è possibile distinguere il tenesmo in rettale o vescicale, in base all’organo colpito.

Tenesmo rettale

Nel tenesmo rettale, lo stimolo continuo a evacuare esita nell’emissione nulla o scarsissima di materiale (fecale o muco). Il paziente riferisce spesso dolore e una sensazione di pienezza a livello dell’ano. Oltre al dolore localizzato, il tenesmo rettale può essere responsabile di altri sintomi, tra cui:

Tenesmo vescicale

Il tenesmo vescicale è uno spasmo involontario e spesso doloroso dello sfintere vescicale, il muscolo che controlla l'emissione di urina dalla vescica. Si sostanzia nella sensazione urgente di urinare, accompagnata da un’emissione di urina ridotta o nulla. Tale condizione può essere responsabile di sintomi come:

  • bruciore
  • dolore e sensazione di tensione a livello della vescica
  • pollachiuria, ovvero un aumento della frequenza delle minzioni a cui non corrisponde un aumento del volume d’urina emesso
  • disuria (minzione dolorosa)
  • nicturia (necessità di urinare frequentemente durante la notte).

Perché viene il tenesmo? Cause

Il tenesmo può avere alla base diverse cause. In alcuni casi, può essere dovuto ad ansia, stress emotivo e cattiva alimentazione. In generale, quando colpisce il retto, il tenesmo è provocato generalmente da:

Le principali cause di tenesmo vescicale includono, invece:

Quanto può durare il tenesmo?

La durata del tenesmo può variare significativamente in base alla causa sottostante e alla gravità del problema. In alcuni casi, il problema può essere un sintomo temporaneo e risolversi spontaneamente. Altre volte, può persistere a lungo o essere ricorrente a causa di condizioni mediche croniche.

Per esempio, se il tenesmo è causato da un'infezione gastrointestinale o vescicale, oppure è il risultato di situazioni stressanti, potrebbe essere temporaneo e risolversi una volta che l'infezione viene trattata o la tensione emotiva scompare.

Se il disturbo, invece, è associato a condizioni croniche, come la rettocolite ulcerosa, la malattia di Crohn o la sindrome dell'intestino irritabile, potrebbe persistere per periodi più lunghi. In alcuni casi, il tenesmo può essere ricorrente, alternando momenti in cui i sintomi sono più intensi a periodi di remissione.

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi di tenesmo, sia rettale che vescicale, si basa principalmente sui sintomi riferiti dal paziente, sulla loro frequenza e durata. Il medico presta particolare attenzione alle abitudini intestinali, ai modelli di evacuazione e di minzione e a eventuali cambiamenti nella dieta e nello stile di vita. Viene eseguito successivamente l’esame fisico, per individuare eventuali anomalie, come masse o alterazioni della peristalsi in addome.

L’esame obiettivo prevede anche l’esplorazione digitale rettale per valutare la presenza di masse (come emorroidi, polipi, neoplasie) e il tono dello sfintere. Inoltre la presenza di sangue sul guanto potrebbe indicare infiammazione come nei casi di rettocolite ulcerosa.

Gli esami di laboratorio, come le analisi del sangue e delle feci o dei tamponi rettali, possono essere prescritti per individuare segni di infezioni, infiammazioni (ad esempio l’esame della calprotectina fecale) o altri disturbi sistemici. Potrebbero essere indicati esami endoscopici, per visualizzare in modo dettagliato le strutture coinvolte, e in particolare:

Potrebbero essere inoltre indicati degli esami di imaging per valutare la presenza di eventuali ascessi o fistole della regione perianale, come:

In caso di tenesmo rettale, potrebbe essere eseguito un esame rettale digitale, per valutare ad esempio la presenza di emorroidi o polipi. In presenza di tenesmo vescicale, invece, gli esami urodinamici possono essere utili per valutare la funzione della vescica, la pressione urinaria e altri parametri rilevanti. Inoltre, se necessario, possono essere eseguiti test specifici mirati a identificare eventuali patologie sottostanti, come infezioni alle vie urinarie, colite ulcerosa o altre malattie gastrointestinali.

Cosa fare in caso di tenesmo? Trattamenti e cure

La cura del tenesmo dipende dalla causa sottostante che ne ha provocato l’insorgenza. Le opzioni di trattamento per il tenesmo rettale possono includere terapie mediche e cambiamenti nello stile di vita. Il trattamento farmacologico può essere prescritto per alleviare i sintomi, ridurre l'infiammazione nell'area rettale e trattare eventuali infezioni. A questo scopo, possono essere utili farmaci:

  • antinfiammatori
  • antibiotici
  • antimicotici
  • antispastici, per bloccare le contrazioni
  • corticosteroidi
  • immunosoppressori
  • farmaci biologici. 

In alcuni casi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere eventuali polipi o neoplasie che causano il tenesmo. Oltre alla terapia medica, possono essere suggeriti cambiamenti nello stile di vita per ridurre i sintomi del problema. Ciò può includere modifiche nella dieta, come l'aumento dell'apporto di fibre e il consumo di liquidi per migliorare la regolarità intestinale. Alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da tecniche di gestione dello stress o terapie complementari, come l'agopuntura o il biofeedback, per migliorare la funzionalità del pavimento pelvico.

Nel trattamento preventivo del tenesmo vescicale, l'approccio che viene adottato è quello di eliminare dalla dieta sostanze irritative, come etanolo e caffeina, e promuovere un’idratazione costante e ottimale durante l'arco della giornata. Per quanto riguarda la strategia farmacologica, questa prevede l'uso di diverse classi di farmaci:

  • antinfiammatori non steroidei (FANS), come ibuprofene, diclofenac e ketorolac, per il controllo del dolore
  • antispastici anticolinergici, come scopolamina e oxibutinina

Nella gestione del tenesmo vescicale, si può considerare, inoltre, l'uso di di bassi dosaggi antidepressivi triciclici, ad esempio l'imipramina e l'amitriptilina. È tuttavia da tenere presente che uno degli effetti collaterali di questi ultimi può essere la ritenzione acuta di urina.